Costi della politica. Dopo il Lazio indagini anche in Piemonte ed Emilia Romagna
Dopo lo scandalo nel Lazio, indagini in corso anche in Piemonte ed Emilia Romagna:
al centro le spese sostenute dai consiglieri regionali. Intanto i governatori provano
a correre ai ripari e chiedono al governo tempi rapidissimi per un decreto sui controlli
della gestione dei fondi destinati ai gruppi. Servizio di Giampiero Guadagni:
Il
caso Lazio sta provocando un effetto domino sulle Regioni. In Piemonte la Guardia
di Finanza ha perquisito gli uffici di tutti i gruppi politici del Consiglio Regionale
per verificare eventuali casi di malversazione dei fondi o di irregolarità nella rendicontazione
di spese e nelle richieste di rimborso. Tutto è nato dal racconto-denuncia del deputato
Pdl Rosso su un consigliere regionale che ha passato una settimana bianca a casa sua
spacciando la vacanza per una missione fuori sede. Nel mirino anche la regione Emilia
Romagna. La procura di Bologna ha infatti aperto una indagine conoscitiva sull’uso
dei fondi ai gruppi. Scendono in campo i governatori, che chiedono all’esecutivo un
decreto che preveda la riduzione immediata di tutti gli emolumenti percepiti dai componenti
delle giunte. Chiedono inoltre la riduzione del numero di consiglieri e assessori
e l’eliminazione dei benefit sotto qualsiasi forma. Intanto il governo impugna gli
ultimi atti del consiglio regionale del Lazio che si è ufficialmente dimesso ieri.
Sul fronte delle indagini Franco Fiorito non è più l'unico indagato per la gestione
dei fondi Pdl. Nel quadro degli accertamenti della procura di Roma, potrebbe configurarsi
ora l'ipotesi di reato di associazione per delinquere.