Cardinale Ravasi: Laurea honoris causa dall’Università Cattolica di Giovanni Paolo
II a Lublino
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,
ha ricevuto il dottorato honoris causa dell’Università Cattolica di Giovanni Paolo
II a Lublino. La cerimonia si è svolta giovedì scorso nell’ambito del IV Congresso
della Cultura Cristiana intitolato: “Ricercare l’uomo nell’uomo – radici cristiane
della speranza”. Nell’occasione il porporato ha tenuto una Lectio Magistralis in cui,
partendo dal binomio Incarnazione e modernità, ha affrontato il rapporto tra il presente
e l’eterno.
Oggi - ha sottolineato – “la modernità, con la sua cultura instabile,
liquida, legata alla frammentazione, appare incapace di comprendere le verità ultime”:
“la scienza dovrebbe risolvere ormai tutto, la psicanalisi spiega già completamente
il mistero della persona e il sacro eventualmente è qualcosa solo di magico o di curioso”.
D’altra parte, ha proseguito, ci sono religioni che separano totalmente il divino
e l’umano, il cielo dalla terra. Invece – ha detto - “la religione biblica non è una
religione che decolla dalla realtà verso cieli mitici e misticoidi, è una religione
che è nel tempio e nella piazza”. Gesù, vero Dio e vero uomo, segna l’unione tra trascendente
e immanente, tra tempo ed eternità: “l’Incarnazione – e questo è un appello per noi
– è il confronto continuo con il presente”.
Il cardinale Ravasi ribadisce,
quindi, che oggi occorre “riproporre le verità ultime” perché “il presente non basta
ad esprimere la creatura umana, non basta il finito e il contingente a descrivere
l’essere e l’esistere”. “La nostra ricerca nel mondo contemporaneo – è stato il suo
auspicio conclusivo – sia fedele alla modernità, al presente, alla ‘sarx’ (carne,
ndr), come fece Cristo, ma ci sia sempre questa resa, questo abbandono, questa ricerca
e tensione verso l’eterno e l’infinito”. (A cura di Sergio Centofanti)