Uruguay: un vescovo entra nella “Commissione per la vita e l’acqua”
Il vescovo della diocesi uruguayana di Tacuarembó, mons. Julio César Bonino Bonino,
ha annunciato la sua decisione di voler entrare a far parte della "Commissione Tacuarembó
per la vita e l'acqua", che mira a promuovere la campagna per dichiarare la regione
di Tacuarembó “libera dalle miniere a cielo aperto”. Nella nota, inviata dalla Conferenza
episcopale dell’Uruguay all'agenzia Fides, il vescovo spiega che "i residenti delle
nostre aree rurali sono venuti a condividere le preoccupazioni che stanno vivendo
dopo aver trovato delle richieste per le loro proprietà, che verrebbero utilizzate
per i progetti dell’industria mineraria". Il vescovo è fortemente preoccupato per
"l’espansione accelerata delle industrie estrattive, le cui attività hanno spesso
un impatto negativo sulla vita delle popolazioni". La "Commissione Tacuarembó per
la vita e l'acqua" è composta da cittadini, giornalisti, agricoltori, imprenditori,
lavoratori, rappresentanti sindacali, operai, tutti preoccupati della possibile installazione
di miniere a cielo aperto nella zona, in particolare nel dipartimento di Tacuarembó.
Nel Paese c'è divisione fra coloro che vogliono proporre l'industria mineraria come
priorità e quanti invece vogliono difendere l'ambiente ad ogni costo. Lo scorso 12
settembre è partita la campagna per la raccolta di firme contro l'industria delle
miniere a cielo aperto nel dipartimento di Treninta y Tres. L'Uruguay si trova in
questo momento a dover affrontare la realizzazione di un mega progetto per l'estrazione
del ferro in diverse zone del Paese e di altri minerali, dietro richiesta del vicino
Brasile, che ha avviato diversi progetti edili in vista del Campionato Mondiale di
Calcio (2014) e dei Giochi Olimpici (2016). (R.P.)