Il Senegal ha ricordato il disastro del traghetto Joola
Sono passati dieci anni dal disastro del Joola, il traghetto inabissatosi nelle acque
tra il Senegal e il Gambia portando con sé sul fondo del mare 1863 persone. Una delle
peggiori sciagure marittime della storia, ancor peggiore di quella del Titanic, in
termini numerici, a bordo del quale ne morirono 1502. Sulla vicenda del Joola tuttavia
- riferisce l'agenzia Misna - non sono stati scritti libri né prodotti film. A ricordare
la sorte di tutte quelle persone, ieri, solo pochi familiari e una manciata di sopravvissuti
riunitisi al cimitero di Dakar dove il governo ha dedicato un’ala della struttura
al ricordo della scigura. L’imbarcazione era salpata il 26 settembre 2002 da Ziguinchor,
nella provincia meridionale della Casamance, diretta verso le coste del vicino Gambia.
A bordo, secondo stime successive all’incidente, c’erano sette volte il numero di
passeggeri consentiti. Il traghetto entrò nel pieno di una tempesta in mare aperto
e naufragò in poche ore. Ancora oggi, a distanza di dieci anni, le associazioni dei
familiari delle vittime sono tornate a chiedere con insistenza il recupero del relitto
e la riapertura di un’inchiesta che accerti le responsabilità del disastro. All’epoca,
nel 2003, una sommaria e frettolosa indagine concluse che il capitano – morto a bordo
della nave – era il solo responsabile dell’accaduto. Un’inchiesta condotta in Francia
– in seguito alla morte a bordo del traghetto di 22 studenti francesi – portò invece
ad emettere sette mandati di cattura per altrettanti Ministri e alti gradi dell’esercito,
nessuno dei quali è mai stato assicurato alla giustizia. (R.P.)