Giornata mondiale del turismo. Gnudi: l'Italia vuole uniformarsi al codice etico universale
Si celebra oggi la 33.ma Giornata del Turismo a livello mondiale sul tema “Turismo
e sostenibilità energetica". La data del 27 settembre di ogni anno è stata scelta
in coincidenza con l'anniversario dello statuto dell'Organizzazione mondiale del turismo
avvenuta il 27 settembre 1970. A Roma, la giornata è stata celebrata presso il Ministero
degli affari regionali, turismo e sport, con la firma del protocollo d'intesa per
adottare anche in Italia il Codice etico universale per il turismo. Si tratta di un
documento approvato dalle Nazioni Unite, finalizzato a promuovere un turismo responsabile,
sostenibile e accessibile a tutti che favorisca il miglioramento individuale, la conoscenza
tra i popoli e l’incontro tra le culture. Luca Collodi ne ha parlato con Piero
Gnudi, ministro degli Affari regionali, turismo e sport:
R. - Il codice
etico, in sintesi, è un codice che prevede sostanzialmente il rispetto: il rispetto
del turista quando va in un Paese, il rispetto verso le popolazioni, verso le culture,
verso i luoghi e gli ambienti che visita. Per contro, il rispetto delle popolazioni
nei confronti del turista. La gente quando arriva il turista, deve vedere una persona
che sta portando ricchezza.
D. - Come potrà migliorare questo codice etico
universale per il turismo?
R. - Io credo che questo codice contribuisca sostanzialmente
a un miglioramento della qualità e dell’attenzione, che poi fra le altre cose è un
processo inevitabile, perché oggi come oggi, se un turista va in un posto e non viene
accolto in modo adeguato, con i moderni mezzi di comunicazione, in pochi minuti, rende
tutto il mondo partecipe di questo suo scontento. Soprattutto oggi, i giovani viaggiano
attraverso il social network, uno strumento importante perché obbliga tutti ad un’attenzione
spasmodica alla qualità.
D. - Secondo lei, oggi c’è una cultura del turismo?
Spesso – purtroppo – una grande città come Roma, viene ricordata all’estero per le
truffe ai turisti.
R. – Dobbiamo richiamare l’attenzione di tutti – che non
deve essere solo quella degli operatori ma anche di quelli che sono deputati al controllo
– per far sì che il turismo cresca e lo faccia in modo sostenibile. C’è bisogno di
grande controllo in ogni fase che riguardi l’attività turistica, cominciando dai trasporti,
dagli alberghi, dai ristoranti... Il turista deve essere trattato in modo conforme
a quelle che sono le sue aspettative.
D. - Il mondo della politica, il mondo
di chi ha a cuore il bene comune, ha la consapevolezza che il turismo rappresenta
veramente una fonte di produzione di ricchezza, di nuovi posti di lavoro? Potrebbe
rappresentare veramente una cassaforte a cielo aperto per sconfiggere la crisi…
R.
- Se andiamo a ripercorrere gli anni passati, ho la netta sensazione che il turismo
non sia mai stato ai primi posti dell’agenda. Se in passato, avessimo destinato al
sud Italia una frazione delle risorse che noi abbiamo destinato per cercare di fare
un’industrializzazione forzata – che purtroppo non ha avuto successo – forse oggi,
il Meridione avrebbe una condizione economica completamente diversa.