Economia: giù le borse per i timori sulla Spagna, proteste a Madrid. In Grecia nuovo
sciopero generale
Crisi economica. I timori per il piano di salvataggio della Spagna affossano le borse
europee e fanno volare gli spread. Intanto proteste e scioperi generali paralizzano
sia Madrid che Atene: qui scontri tra polizia e manifestanti con decine di arresti.
Sentiamo Salvatore Sabatino: E’ stato un mercoledì
difficile per le Piazze europee, schiacciate dal peso dell’incertezza sul futuro della
Spagna e le sue probabili richieste di aiuti. Non a caso il listino peggiore è stato
proprio Madrid, in perdita di oltre il 3%. E lo spread tra titoli spagnoli e tedeschi
è tornato a lievitare a quota 460 punti. Una tempesta provocata dal clima di forte
tensione sociale che vive il Paese iberico – proteste si susseguono tutti i giorni
– mentre oggi il governo varerà la finanziaria che dovrebbe contenere circa 39 miliardi
di euro tra tagli alla spesa e aumenti fiscali. Il giornalista Antonio Pelajo:
“Il budget per l’anno prossimo sarà ridotto di molto, con risparmi imponenti
su molti settori, e questo sicuramente produrrà tensioni sociali. Ma devo dire che
la Spagna non è la Grecia; e qui non bisogna neanche confondersi. Questo è un Paese
potente, con una classe economica preparata, con delle aziende fortissime”.
Eppure
la crisi c’è ed è durissima. Così come in Grecia, dove ieri è andato in scena il terzo
sciopero generale dall’inizio dell’anno, con momenti di tensione ad Atene, dove la
polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Oggi i leader dei
partiti di maggioranza cercheranno di finalizzare il pacchetto dei tagli al bilancio
statale per il biennio 2013 – 2014. mentre la Troika - Ue, Bce e Fmi, si divide sulle
soluzioni per risolvere la crisi; da una parte l’Istituto di Washington spinge per
una ristrutturazione del debito detenuto dai Paesi europei, dall’altra Bruxelles preferirebbe
concedere ad Atene più tempo per applicare le misure di austerità concordate in cambio
degli aiuti. Resta l’incognita, ora, sulla politica di sviluppo che dovrebbe andare
di pari passo con i tagli. La collega Vassiliki Markaki:
“Non sembra
che tra gli incontri del primo ministro con tutto il mondo politico europeo ci siano
state novità per quel che riguarda lo sviluppo. Non sembra che siano stati attirati
investitori, non sembra che da qualche parte siano previsti soldi anche per ricominciare
in qualche modo a ricostruire”.