Obama all'Onu: "No" alla violenza in Siria, avvertimento sul nucleare iraniano
Il grave conflitto in Siria è stato al centro dell’Assemblea Generale dell’Onu, in
corso a New York. Tanti gli appelli a fare presto di fronte a “questo disastro regionale
che potrebbe avere implicazioni mondiali”: ha detto il numero uno del Palazzo di Vetro
Ban Ki-moon. Il Qatar ha chiesto un intervento armato dei Paesi arabi mentre il presidente
statunitense Obama ha ripetuto il suo "no" alla guerra civile in Siria e alla violenza
anti-cristiana e anti-americana in Medio Oriente. Avvertimento anche all’Iran per
il suo controverso programma nucleare, di questo discuterà domani il gruppo dei “5+1”,
Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia e Germania. Da New York, Elena
Molinari:
"Gli
Stati Uniti faranno quello che devono per impedire all’Iran di ottenere l’atomica”,
ha detto Obama, ma si e’ rifiutato di parlare di intervento preventivo, come vorrebbe
invece l’israeliano Netahyahu. In Siria, “il regime di Assad deve finire”, ha ribadito,
ma senza aggiungere se Washington sente il dovere di fermare la carneficina. Su quello
che resta della primavera araba, Obama ha espresso il suo desiderio per un mondo musulmano
piu’ tollerante. "Il futuro non appartiene a chi insulta il profeta dell’islam – ha
detto – ma chi condanna questi insulti deve condannare anche le immagini di Gesu’
dissacrate, le chiese distrutte e l’Olocausto negato". E nemmeno il video disgustoso
su Maometto che ha provocato le violenze, ha aggiunto, “giustifica l’attacco alla
nostra ambasciata”. E’ un ripiegamento realistico, quello del presidente Usa, dovuto
al clima elettorale ed economico non facile negli Usa, ma stride con gli appelli lanciati
anche ieri dal segretario generale Ban Ki-moon e da altri leader occidentali come
il francese Hollande a un’azione piu’ incisiva del Consiglio di Sicurezza, soprattutto
in Siria.