2012-09-26 14:12:38

Leader religiosi a Lahore: Pakistan chieda all’Onu risoluzione contro la blasfemia


“Noi, partecipanti alla conferenza sul rispetto delle religioni, chiediamo di vietare immediatamente la diffusione del film ‘L’Innocenza dei musulmani’. Chiediamo al governo del Pakistan e alle organizzazioni della società civile di presentare una risoluzione di condanna in seno alle Nazioni Unite”: è quanto affermano, in una dichiarazione congiunta, i leader religiosi musulmani, cristiani, indù, riuniti a Lahore in un seminario organizzato dal “Consiglio nazionale per il dialogo interreligioso” e dalla “United Religions Iniziative”. Mentre la comunità cristiana in Pakistan è scioccata per la distruzione della chiesa anglicana di San Paolo a Mardan (provincia di Khyber Pakhthunkwa), incendiata da una folla di radicali, i leader religiosi premono per una risoluzione Onu che condanni “la diffamazione e il vilipendio contro le religioni”. Paul Bhatti, Ministro cattolico per l’Armonia, ha assicurato che “ne parlerà con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon”, ricordando che in Pakistan “cristiani e musulmani hanno vissuto insieme per secoli” e che “non bisogna permettere a nessuno di rompere la nostra armonia”, invocando il “comune rispetto delle religioni”. Fra i leader cristiani intervenuti al seminario, padre Pascal Paulus, provinciale dei Domenicani in Pakistan, ha rimarcato l’importanza del dialogo, mentre il direttore del “Consiglio Nazionale per il Dialogo Interreligioso”, padre Inayat Bernard, esprimendo solidarietà ai fedeli musulmani, ha ricordato che il Consiglio organizza seminari, raduni, preghiere, conferenze per “lavorare insieme per l'armonia interreligiosa”. Il leader sikh Sardar Singh Ternjeet ha detto che “la libertà di parola va utilizzata con responsabilità”, mentre il capo indù Bhagat Lal ha sottolineato che “tutti i libri sacri non possono essere ridicolizzati da altre religioni, perché ciò porta disarmonia”. Fra i leader musulmani presenti, Allama Muhammad Tahir Baghdadi ha chiesto ai fedeli di “manifestare disappunto e reagire in modo pacifico”, perché “nessuno ha il diritto di danneggiare gli esseri umani”. Kanwal Feroze, editore del mensile urdu “Shadab”, ha ricordato che, in passato, in occasione di episodi di dissacrazione verso il nome di Gesù, i cristiani hanno protestato in modo pacifico. (R.P.)







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