2012-09-26 14:12:54

Le difficoltà dell'Onu di fronte alla crisi siriana e alle altre emergenze internazionali


I lavori dell’Assemblea Generale dell’Onu stanno mettendo in evidenza le difficoltà che incontra questa istituzione. Di fronte alla crisi siriana e alle altre emergenze internazionali emergono forti contrasti, posizioni inconciliabili e, comunque, decisioni che poco influiscono sull’organo esecutivo dell’Onu, che è il Consiglio di Sicurezza, gestito ancora dalle potenze vincitrici nella Seconda Guerra Mondiale. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Luigi Bonanate, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Torino:RealAudioMP3

R. - L’Assemblea Generale dell’Onu è oggi lo specchio di una situazione veramente inaccettabile. Abbiamo il problema della “primavera araba” di fronte al quale l’Occidente è stato di un’inettitudine e di un’incapacità incredibili. E non mi riferisco solo alla decisione su un possibile intervento militare, ma alla mancanza di sensibilità morale. E’ un momento straordinario della storia del mondo ex coloniale. Stiamo assistendo, più o meno, alla storica nascita di Stati autonomi, sovrani e indipendenti… Ebbene, potevamo metterci un pochino più di passione, di intensità, di amicizia, di aiuto e di accoglienza.

D. - Come potrebbe essere una nuova organizzazione delle Nazioni Unite, considerando che il mondo non è più quello della fine della Seconda Guerra Mondiale?

R. - I problemi, in realtà, non stanno dentro l’Onu; il problema è l’atteggiamento degli Stati. Io l’Onu l’ho sempre ritenuta una grande e importantissima istituzione, talvolta è servita a qualcosa, ma non possiamo dimenticare che chi parla al palazzo di Vetro lo fa sempre in rappresentanza del proprio Stato o organismo, cosicché, se l’Onu non funziona, non è colpa di questa istituzione, ma è colpa di chi sta fuori e dà determinati ordini ai suoi diplomatici. Siamo noi, tutti gli Stati del mondo, che non abbiamo la volontà di fare dell’Onu quello che potrebbe essere, e cioè uno strumento straordinario. Certo, non è una realtà che potrebbe risolvere tutto - ci mancherebbe! - ma potrebbe creare un tessuto condiviso internazionale tra comunità giuridiche. Invece, tutti gli Stati del mondo hanno violato qualcuna delle delibere dell’Onu. E allora, quando le cose vanno così, diventa difficile che le Nazioni Unite possano conseguire dei risultati positivi.

D. - Di fronte al sangue che scorre in Siria, bisognerebbe veramente fare qualcosa che non si riesce a fare…

R. - Purtroppo non è la prima volta che succedono cose di questo tipo! La politica internazionale e, dunque, l’attenzione va rivolta tutti i giorni verso le crisi internazionali. Se noi siamo così distratti e ci interessiamo così poco delle cose del mondo, è evidente che quando scoppia una crisi non siamo in grado di intervenire, perché siamo impreparati o pensiamo che le soluzioni siano soltanto l’intervento militare o le sanzioni economiche. Adesso, è terribile ed è una sofferenza per tutti noi, come essere umani, vedere che cosa succede in Siria, ma che cosa possiamo fare? Potremmo soltanto intervenire con le armi e intervenire con le armi vorrebbe dire aggiungere male al male!







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