2012-09-25 14:10:02

Africa Centrale: i vescovi condannano le violenze in Congo e lanciano un appello di pace


Una “condanna inequivocabile” di ogni genere di violenza ed un appello accorato alla pace e al dialogo: questo, in sintesi, il contenuto della dichiarazione dell’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa Centrale (Aceac). Il testo fa riferimento agli scontri che stanno devastando la Repubblica Democratica del Congo, in particolare la regione del Nord Kivu, teatro delle rivendicazioni dei ribelli appartenenti al movimento “M23”. Nella dichiarazione, a firma del presidente dell’Aceac, mons. Simon Ntamwana, la Chiesa “deplora le molteplici conseguenze di atti che attentano atrocemente alla dignità della persona umana: uccisioni, violenze, arruolamento di bambini nell’esercito, trasferimenti forzati della popolazione, campi-profughi inospitali, sfruttamento anarchico delle risorse naturali per finanziare facilmente la guerra”. Di qui, l’esortazione “ai dirigenti dei Paesi della regione dei Grandi Laghi” affinché intraprendano “senza indugi iniziative di dialogo, in vista di una valutazione prudente delle richieste” avanzate dalle parti in causa, guardando “alle leggi che garantiscano la pace, la convivenza armoniosa e la riconciliazione dei popoli”. Un ulteriore appello viene lanciato alla comunità internazionale, affinché non cessi di “impegnarsi nelle zone di conflitto”, aiuti i governi locali ad “amministrare le popolazioni secondo la giustizia ed il diritto, fattori fondamentali per arginare le frustrazioni e le discriminazioni di ogni genere” e “prevenga i conflitti grazie a meccanismi appropriati e non violenti, favorendo il dialogo tra le parti in causa”. L’Aceac, poi, si rivolge alla Chiesa cattolica, raccomandando “la proclamazione della verità del Vangelo in completa libertà di fronte al mondo della politica”; al contempo, i fedeli laici vengono esortati “a formare la loro coscienza cristiana approfondendo la conoscenza biblica e la Dottrina sociale della Chiesa, così da difendere meglio la giustizia e la pace e promuovere la riconciliazione”. Esprimendo, inoltre, “vicinanza spirituale” a tutte le vittime delle violenze, i vescovi dell’Africa Centrale chiedono alla Caritas locale di “organizzare una colletta in favore dei rifugiati congolesi in Rwanda, Burundi e Tanzania, per la prima domenica di Avvento, che cade il 2 dicembre, in concomitanza con la Giornata di preghiera per la riconciliazione della regione dei Grandi Laghi”. (I.P.)







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