Il cardinale Amato beatifica Louis Brisson, prete santo dell'Ottocento francese
La cattedrale francese di Troyes, località a 150 km da Parigi, ospita nel pomeriggio
di oggi la cerimonia di Beatificazione di Louis Brisson, sacerdote fondatore degli
Oblati e delle Oblate di San Francesco di Sales, scomparso ai primi del Novecento.
A presiedere la celebrazione, Benedetto XVI ha inviato il cardinale Angelo Amato,
prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Alessandro De
Carolis:
Le terre al
di qua e al di là delle Alpi, in Francia e Italia, tra gli ultimi decenni dell’Ottocento
e i primi del Novecento sono fertili di santità. Tonache di preti che hanno a cuore
la dignità delle masse di poveri percorrono campagne e città e si ingegnano nel creare
strutture che allevino i bisogni delle famiglie di contadini e di operai. È ciò che
sente di fare Louis Brisson, figlio di commercianti ma con nel cuore la seduzione
per un altro tipo di ricchezza. Nel 1840, a 23 anni, è sacerdote, un anno prima di
don Bosco e due anni prima della nascita di don Guanella. La loro vocazione è simile:
innamorati di Cristo e con l’impellenza di portarne la carità fra i più miseri. Nominato
cappellano al Monastero della Visitazione di Troyes, l’Abbé Brisson conosce da vicino
la spiritualità di San Francesco di Sales. È questo per lui è decisivo, spiega il
cardinale Angelo Amato, al microfono di Roberto Piermarini:
“Una
prima caratteristica, quindi, è la familiarità con la figura e il pensiero di San
Francesco di Sales. Una seconda caratteristica è il suo dinamismo apostolico, soprattutto
nei confronti della gioventù. Fondò, ad esempio, diversi laboratori e ospizi per le
giovani operaie, molto numerose a quel tempo nella città industriale di Troyes”.
L’Abbé
Brisson non si ferma. Affida la direzione delle sue opere femminili a due ex-allieve
della Visitazione, dando così inizio alle Oblate di San Francesco di Sales. E al Santo
intitola anche la Congregazione maschile degli Oblati. Entrambe si sviluppano alla
svelta, con scuole, pensionati, collegi, missioni ad gentes. Ma un’ombra si addensa
sempre più minacciosa. Ai primi del Novecento la Francia vota la legge sulla separazione
fra Chiesa e Stato. È l’inizio di una persecuzione fatta di espulsioni di sacerdoti
e religiosi dai loro Istituti e di espropri a catena. Buona parte delle opere degli
Oblati e delle Oblate vengono annientate. Ed è qui, spiega il cardinale Amato, che
emergono le qualità della santità di padre Brisson:
“La fortezza e la perseveranza
nel bene. In questi anni di afflizioni, rifulse la sua grande serenità di spirito
e la sua sconfinata fiducia nella Divina Provvidenza. Morì piamente il 2 febbraio
1908, festa della Purificazione di Maria, a 91 anni. Lo stesso giorno furono messi
all’asta la casa, i mobili e perfino il letto di canapa su cui era spirato. Ma non
si poté distruggere la sua fama di santità, che, al contrario, fu sempre viva nel
cuore e nella mente soprattutto dei suoi figli e figlie spirituali”.
Quarantacinque
anni dopo la sua morte, nel 1953, in Ecuador un bambino di 8 anni è vittima di un
incidente. Un trattore lo colpisce e gli fattura malamente un piede. La sentenza dei
medici è impietosa: non riuscirà più a camminare normalmente. Sul posto c’è una comunità
di Sorelle Oblate che conoscono la famiglia del bambino e con essa levano una novena
di preghiere al loro fondatore, Padre Brisson. Tempo dopo il ragazzino guarisce senza
terapia fisica o strumento ortopedico e così bene che più tardi riesce ad arruolarsi
nell’Aeronautica americana. La guarigione inaspettata e definitiva fa subito gridare
al miracolo, che come tale verrà riconosciuto.