India: cresce l’intolleranza verso i cristiani nel Tamil Nadu
Sono già 13 gli episodi anti cristiani registrati nel Tamil Nadu, India meridionale,
dall’inizio del 2012. In tutti gli episodi, le vittime sono state comunità pentecostali
o protestanti, oggetto di discriminazioni e persecuzioni di vario genere da parte
di gruppi ultranazionalisti indù. Una situazione davvero preoccupante, come sottolinea
l’agenzia AsiaNews, se si pensa che tali episodi, avvenuti in una delle regioni indiane
più famose per l’armonia tra diverse comunità, sono solitamente accompagnati dal silenzio
delle istituzioni e prive di conseguenze per i colpevoli. Tra i casi più eclatanti
vi è sicuramente quello del reverendo S. Suresh Rajan, che qualche mese fa riuscì
a comprare un pezzo di terra e a costruirvi sopra una sala per ospitare le funzioni
per la sua comunità composta da circa 300 fedeli e che solitamente si riuniva in una
capanna. Subito dopo la costruzione, l’amministrazione locale ha negato ai cristiani
il permesso di utilizzare l’edificio come luogo di culto. I fedeli hanno subito presentato
un ricorso che è stato accolto dal giudice ma, su pressioni di attivisti radicali
locali, il permesso di utilizzare la costruzione è stato negato ugualmente. Un episodio
che “servirà solo ad alimentare nella comunità cristiana la sfiducia nei confronti
delle amministrazioni e della giustizia”, come racconta Sajan George, presidente della
Gcic. Nel Tamil Nadu i cristiani rappresentano solo il 6,1% della popolazione; il
5,6% è musulmana e il restante 89% è indù. (L.P.)