Siria: bombardata una pompa di benzina, oltre cento vittime tra morti e feriti
Almeno trenta morti e oltre settanta feriti in Siria dopo il bombardamento governativo
di una pompa di benzina. Sono ormai più di 29mila i morti nel paese, dopo 18 mesi
di rivolta contro il regime del presidente Assad. La maggior parte degli uccisi sono
civili. Il servizio di FrancescaSabatinelli: Un massacro con
oltre cento vittime tra morti e feriti, molti dei quali in fin di vita. Le bombe governative
hanno agito ancora una volta contro i civili, donne e bambini trucidati in una stazione
di benzina nella regione nord-est di Raqa, non lontano dal valico frontaliero di Tall
Abyad, conquistato ieri dai ribelli. Le informazioni arrivano dai comitati di coordinamento
che parlano di bilancio provvisorio. Del bombardamento è già stato diffuso un video,
non è chiaro però perché tante persone si trovassero in quel luogo in quel momento.
Si presume per rifornimento, dopo molti giorni di mancanza di carburante. I raid governativi
avevano devastato la notte scorsa di nuovo Aleppo, il peggior bombardamento dall’inizio
della rivolta secondo gli abitanti. E mentre il presidente Assad continua a ripetere
che il regime non cadrà e che l’opposizione armata fallirà, come dichiarato in un’intervista
che uscirà domani su un giornale egiziano, la Nato conferma che non ha alcuna intenzione
di intervenire militarmente perché l’unica soluzione è politica. Il segretario Rasmussen
lo ha spiegato, definendo la situazione siriana completamente differente da quella
della Libia, dove si è intervenuti, ha precisato, in base ad un mandato dell’Onu e
con un forte appoggio da parte di tutta la regione.