Incontro Hillary Clinton-Aung San Suu Kyi. "In Myanmar le riforme devono continuare"
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha incontrato ieri a Washington
la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, che ha avviato una visita di
due settimane negli Stati Uniti dove verrà insignita di diversi riconoscimenti. Intanto
sono stati tutti liberati gli oltre 500 detenuti, per la maggior parte politici, che
hanno beneficiato dell’amnistia concessa dalla Giunta. Il servizio è di Salvatore
Sabatino:
''Non siamo
ancora alla fine delle nostre lotte, ma ci stiamo arrivando”. Parola di Aung San Suu
Kyi, che ieri ha incontrato a Washington il segretario di Stato, Hillary Clinton.
Due donne, un’unica visione: perché anche il capo della diplomazia americana ha sottolineato
che “il processo di riforme in Myanmar deve continuare”. Un incontro che la dice
lunga sul nuovo volto della Birmania, come sottolinea Francesco Montessoro,
docente di Storia dell’Asia presso l’Università Statale di Milano:
“La Birmania
sta mutando effettivamente sotto il profilo politico in una direzione che, pur non
essendo ancora perfettamente democratica, è certamente una evoluzione assai positiva”
Ed ora Aung San Suu Kyi punta alla Casa Bianca, dove chiederà ufficialmente
l’eliminazione completa delle sanzioni americane; percorso, per la verità, già iniziato,
ma non ancora sufficiente a garantire una buona base economica al Paese. Richiesta
impegnativa, ma supportata da un’amnistia che proprio ieri ha portato alla liberazione
di oltre 500 detenuti, per la maggior parte politici. E intanto la settimana prossima,
sarà negli Usa anche il presidente, Thein Sein per partecipare all’Assemblea generale
dell’Onu, dove pronuncerà un discorso molto atteso…ancora Francesco Montessoro:
“In qualche maniera, si può ritenere questo discorso l’avallo internazionale di
un Paese che sta ritornando - anche se imperfettamente sotto il profilo della democrazia
e questo deve essere chiaro - nell’agone internazionale”.