2012-09-19 07:15:45

Giustizia e pace Europa: nella primavera araba "proteggere dignità umana e diritti"


“Venendo a Malta per studiare l’impatto e le conseguenze della ‘primavera araba’, un anno dopo il suo inizio, la Commissione Giustizia e Pace Europa ha dovuto affrontare la sfida, non solo di comprendere l’identità degli altri, ma anche di riflettere sugli aspetti positivi e negativi della nostra identità di oggi”. Questo quanto si legge nella dichiarazione finale diffusa a chiusura dei lavori dell’Assemblea generale della Commissione. Il seminario - riferisce l'agenzia Sir - è servito soprattutto per delineare quale dovrebbe essere il contributo dell’Europa nei processi politici nei Paesi del Nord Africa. “Come europei dobbiamo rispettare il diritto delle altre nazioni di definire la democrazia in conformità con le loro tradizioni e le credenze religiose - ma si legge nella nota - non possiamo ignorare la necessità di proteggere la dignità umana e i diritti propri di ogni essere umano”. Un elemento essenziale di questo processo è l’apertura di un dialogo inter-culturale e inter-religioso, come emerge anche dalla testimonianza portata da alcuni imprenditori maltesi che lavorano in Nord Africa. L’attività economica rappresenta, infatti, uno strumento importante per contribuire allo sviluppo di queste società emergenti, “ma deve essere basata su forti basi etiche e una profonda conoscenza del contesto politico, sociale e culturale, altrimenti servirà solo a ulteriori ingiustizie”. “Non bisogna sottovalutare - si legge nella dichiarazione - l’importanza della solidarietà, in particolare verso il gran numero di persone vulnerabili provenienti dall’Africa che cercano rifugio in Europa. I Paesi europei del Mediterraneo, presi d’assalto dai migranti perché rappresentano il primo punto d’ingresso verso una nuova vita, sostengono un onere che, fino ad oggi, non è stato condiviso in egual misura dagli altri Paesi europei”. Ad esempio, con la vigente normativa europea di Dublino, che stabilisce che le domande di asilo devono essere trattate nel Paese di arrivo, “realtà piccole come Malta, sono particolarmente messe sottopressione, causando di conseguenza ulteriori sofferenze nei migranti”. “Né a livello di Ue né di Nazioni Unite esiste alcuna disposizione per una forma di asilo da concedere sulla base di ragioni economiche anche se le persone sono provenienti da situazioni di estrema povertà”, mette in luce la nota. Infine la Commissione ha voluto ricordare “tutti coloro che hanno dedicato la loro vita al lavoro per la giustizia e la pace nella regione mediterranea, ricordando anche i morti negli attacchi alle ambasciate dei giorni scorsi e le numerose vittime in Siria”. In questo contesto di tensioni, la Commissione è attualmente impegnata in una campagna per un forte e vincolante trattato sul commercio delle armi, per garantire un mondo più sicuro per tutti. (R.P.)


Ultimo aggiornamento: 20 settembre







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