Giustizia e pace Europa: nella primavera araba "proteggere dignità umana e diritti"
“Venendo a Malta per studiare l’impatto e le conseguenze della ‘primavera araba’,
un anno dopo il suo inizio, la Commissione Giustizia e Pace Europa ha dovuto affrontare
la sfida, non solo di comprendere l’identità degli altri, ma anche di riflettere sugli
aspetti positivi e negativi della nostra identità di oggi”. Questo quanto si legge
nella dichiarazione finale diffusa a chiusura dei lavori dell’Assemblea generale della
Commissione. Il seminario - riferisce l'agenzia Sir - è servito soprattutto per delineare
quale dovrebbe essere il contributo dell’Europa nei processi politici nei Paesi del
Nord Africa. “Come europei dobbiamo rispettare il diritto delle altre nazioni di definire
la democrazia in conformità con le loro tradizioni e le credenze religiose - ma si
legge nella nota - non possiamo ignorare la necessità di proteggere la dignità umana
e i diritti propri di ogni essere umano”. Un elemento essenziale di questo processo
è l’apertura di un dialogo inter-culturale e inter-religioso, come emerge anche dalla
testimonianza portata da alcuni imprenditori maltesi che lavorano in Nord Africa.
L’attività economica rappresenta, infatti, uno strumento importante per contribuire
allo sviluppo di queste società emergenti, “ma deve essere basata su forti basi etiche
e una profonda conoscenza del contesto politico, sociale e culturale, altrimenti servirà
solo a ulteriori ingiustizie”. “Non bisogna sottovalutare - si legge nella dichiarazione
- l’importanza della solidarietà, in particolare verso il gran numero di persone vulnerabili
provenienti dall’Africa che cercano rifugio in Europa. I Paesi europei del Mediterraneo,
presi d’assalto dai migranti perché rappresentano il primo punto d’ingresso verso
una nuova vita, sostengono un onere che, fino ad oggi, non è stato condiviso in egual
misura dagli altri Paesi europei”. Ad esempio, con la vigente normativa europea di
Dublino, che stabilisce che le domande di asilo devono essere trattate nel Paese di
arrivo, “realtà piccole come Malta, sono particolarmente messe sottopressione, causando
di conseguenza ulteriori sofferenze nei migranti”. “Né a livello di Ue né di Nazioni
Unite esiste alcuna disposizione per una forma di asilo da concedere sulla base di
ragioni economiche anche se le persone sono provenienti da situazioni di estrema povertà”,
mette in luce la nota. Infine la Commissione ha voluto ricordare “tutti coloro che
hanno dedicato la loro vita al lavoro per la giustizia e la pace nella regione mediterranea,
ricordando anche i morti negli attacchi alle ambasciate dei giorni scorsi e le numerose
vittime in Siria”. In questo contesto di tensioni, la Commissione è attualmente impegnata
in una campagna per un forte e vincolante trattato sul commercio delle armi, per garantire
un mondo più sicuro per tutti. (R.P.)