2012-09-18 14:28:00

Ancora uccisioni in Siria. Dato alle fiamme l'arcivescovado siro-cattolico di Homs


Non accennano a fermarsi le uccisioni e le violenze in Siria. Anche oggi si contano numerose vittime a seguito dei bombardamenti governativi sulle città di Aleppo e Homs durante i quali, in un primo bilancio ancora provvisorio, avrebbero perso la vita almeno 8 persone. E, sempre ad Aleppo, altre due persone sarebbero rimaste uccise nella notte a seguito di violenti scontri tra l’esercito siriano e i ribelli. Intanto l’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi quest’oggi si è recato in visita alcuni dei campi profughi allestiti su territorio turco al confine con la Siria. Campi che, ormai, ospitano oltre 80mila persone. Brahimi avrebbe incontrato anche il governatore dell’Hatay, Mehmet Celalettin, dove sorge un campo profughi che ospita circa 11mila persone. “Abbiamo sentito che i siriani sono trattati bene in Turchia – ha dichiarato Brahimi, che ha poi aggiunto – Speriamo che la pace possa presto tornare nel loro Paese”. Intanto l’arcivescovado siro-cattolico di Homs, nel quartiere al-Hamidiyah, nel centro storico della città, è stato dato alle fiamme. L’arcivescovo siro-cattolico Georges Kassab, i preti e i fedeli della comunità hanno espresso all'agenzia Fides il loro sdegno per “un atto ingiustificato”. Nella notte del 13 settembre, riferiscono fonti di Fides, un gruppo di circa dieci militanti non identificati si è introdotto nella struttura, da mesi chiusa e abbandonata a causa dei combattimenti fra ribelli e forze lealiste. I militanti hanno versato numerose taniche di benzina e poi hanno appiccato il fuoco, che sembra “una rivalsa per motivi ignoti”. (L.P.)







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