Benedetto XVI ai cristiani del Medio Oriente: uniti per portare la pace
Prima di lasciare l’amato Paese dei Cedri, Benedetto XVI ha invocato l’unità per tutti
i cristiani, perché il mondo creda nel messaggio di pace loro affidato. L’appello
è risuonato tra le mura del monastero di Notre Dame de la Délivrance di Charfet, durante
l’incontro ecumenico ospitato dal Patriarcato siro-cattolico, a Beirut. Il servizio
di Roberta Gisotti.
“Con gioia”
il Papa, in questo “luogo significativo”, si è intrattenuto con i patriarchi delle
Chiese siro-cattolica, greco ortodossa e siro ortodossa di Antiochia insieme ai vescovi
cattolici e ai rappresentanti delle Chiese e comunità protestanti, con il pensiero
rivolto anche alle Chiese copta ortodossa d’Egitto e etiopica ortodossa, che hanno
perso i loro patriarchi. Ciascuno di voi – ha detto - rappresenta “la varietà della
Chiesa in Oriente”. Un indirizzo particolare ha rivolto alla Chiesa siriaca di Antiochia,
che nella sua “gloriosa storia” ha scritto “fino ai giorni nostri, pagine eroiche
per rimanere fedele alla sua fede fino al martirio”:
“Je l’encourage à être
pou les peuples de la région, un signe…” “Vi incoraggio ad essere per i popoli
della regione segno della pace che viene da Dio e luce che fa vivere la loro speranza”.Un incoraggiamento esteso da Benedetto XVI “ a tutte le Chiese e comunità ecclesiali
nella regione mediorientale, per rispondere all’appello del Signore ‘Perché tutti
siano una cosa sola’.
“Dans ces temps instables et inclines à la violence
que connaît votre…” “In questi tempi instabili ed inclini alla violenza, che
conosce la vostra regione, - ha aggiunto il Papa - è sempre più urgente che i discepoli
di Cristo diano una testimonianza autentica della loro unità, affinché il mondo creda
nel suo messaggio d’amore, di pace e di riconciliazione”.
Un messaggio “che
acquista un valore inestimabile nell’attuale contesto del Medio Oriente”, ha osservato
ancora il Santo Padre:
“Travaillons sans relâche pour que notre amour pour
le Christ…” “Lavoriamo senza sosta affinché il nostro amore per Cristo ci conduca
poco a poco verso la piena comunione tra di noi”.
Poi l’affidamento a Maria:
“….afin
que nous soyons délivrés…" “….affinché siamo liberati da ogni male e da ogni
violenza”, e perché la “regione del Medio Oriente conosca infine il tempo della riconciliazione
e della pace”.
Quindi l’auspicio finale:
“Que la Parole de Jésus
que j’ai souvent citée au cour de ce voyage...” Che la Parola di Gesù: ‘Vi
do la mia pace’, sovente citata in questo viaggio sia “il segno comune” da dare “ai
popoli di questa amata regione che aspira con impazienza alla realizzazione di questo
annuncio”.