Ancora scontri per il film su Maometto. Seconda vittima in Pakistan
Nuova giornata di proteste nel mondo islamico per il film su Maometto prodotto negli
Stati Uniti. Manifestazioni dall’Afghanistan all’Indonesia: una vittima durante gli
scontri con la polizia in Pakistan, mentre è morto il manifestante colpito domenica
alla testa da un colpo di arma da fuoco. A Beirut, in Libano, Hezbollah ha organizzato
un raduno alla presenza di migliaia di persone. Ce ne parla Eugenio Bonanata:
E’ la giornata
di Nasrallah, il leader di Hezbollah protagonista di una rara apparizione pubblica.
In migliaia hanno risposto al suo appello partecipando alla manifestazione in un sobborgo
di Beirut. Dal palco l’uomo ha ricordato che se “il film verrà trasmesso integralmente
ci saranno conseguenze pericolosissime”. Il dipartimento di Stato USA sconsiglia ai
cittadini americani di recarsi nel paese dei cedri, mentre le proteste continuano
in tutto il mondo islamico. Nel nord-ovest del Pakistan c’è stata una vittima durante
gli scontri di oggi con la polizia. Cortei a Karachi e Peshawar, le autorità hanno
disposto il blocco di YouTube per impedire la diffusione del film. Folla a Kabul,
in Afghanistan, con diversi feriti e auto date alle fiamme. In Indonesia dispersa
una manifestazione davanti all’ambasciata americana di Giakarta. L’elenco comprende
anche Iran e Yemen, dove a Sanaa gli studenti hanno protestato contro l’imminente
arrivo di una cinquantina di marines. E oggi alta tensione in Tunisia. Dopo un lungo
assedio, bliz della polizia in una moschea della capitale che non è riuscita ad arrestare
lo sceicco salafita considerato l’organizzatore delle proteste di venerdì. Nella vicina
Libia rimossi i vertici della sicurezza, dopo il sanguinoso assalto al consolato americano
di Bengasi. Da Bruxelles la Commissione europea fa sapere che lavora a stretto contatto
con tutti questi Paesi con l’obiettivo di definire misure idonee per la protezione
delle sedi diplomatiche. Per la radio Vaticana Eugenio Bonanata