L'incontro del Papa con i capi delle comunità musulmane: il commento di padre Lombardi
Durante il briefing di fine mattinata con i giornalisti, ieri il direttore della Sala
Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha parlato in particolare dell’incontro
del Papa con i capi delle comunità musulmane nel Salone degli ambasciatori del Palazzo
presidenziale di Baabda: un momento - ha detto - particolarmente importante di dialogo
e di incontro tra le religioni in questo viaggio. E’ stata molto apprezzata – ha precisato
- la presenza dei leader musulmani ieri all’aeroporto e alla firma dell’Esortazione
apostolica. Il Papa ha consegnato una copia con firma autografa del documento ad ognuna
delle personalità che ha incontrato. Durante l’incontro odierno il Muftì sunnita ha
ringraziato per la condanna degli insulti e dei gesti irrispettosi verso simboli,
personalità e credenze religiose altrui; si è poi detto d’accordo con la proposta
del Patriarca maronita Raï di parlare non più solo di convivialità, ma anche di comunione
tra le diverse comunità religiose, per andare oltre la semplice coesistenza in vista
di una comprensione reciproca più profonda. Su questo incontro e sul clima generale
del viaggio ecco quanto ha detto padre Federico Lombardi, al microfono di Alessandro
Gisotti:
R. – Questo incontro è inserito in un contesto, in cui il Papa
ha avuto incontri con tutte le autorità principali dello Stato libanese, e questo
va notato. Certamente, però, il momento specificatamente interreligioso di questo
viaggio è stato l’incontro con i quattro capi delle quattro principali comunità musulmane:
sunniti, sciiti, drusi e alawiti. E’ stato un incontro di una ventina di minuti, estremamente
cordiale, in cui io sono stato toccato dal fatto che il Muftì dei sunniti abbia detto
al Santo Padre che i musulmani stessi desiderano che i cristiani rimangano in Medio
Oriente, perché si sentirebbero più impoveriti se i cristiani non ci fossero più.
Capiscono che la ricchezza multiculturale e multireligiosa di quest’area sia garantita
proprio dalla convivenza e quindi anche dalla presenza dei cristiani. Ho trovato quest’affermazione
molto incoraggiante e, quindi, volevo metterla in rilievo.
D. – Abbiamo visto
un entusiasmo coinvolgente della gente di Beirut, che ha accompagnato la papamobile
verso il Palazzo presidenziale ...
R. – Certamente, ogni popolo si sente sfidato
a manifestare la sua gratitudine, il suo amore per il Santo Padre, perché si rende
conto che il Santo Padre è voluto venire per questa gente, è voluto venire anche –
come in questo caso - con fatica e con coraggio. Quindi, l’hanno manifestato con i
loro modi, con le loro danze, con i loro tamburi. E’ stato un momento molto toccante.
Il Papa sa apprezzare anche questi particolari, profondamente. Come apprezza le musiche
e i balli dei bavaresi, così altrettanto, e anche più in questa occasione, quelli
dei libanesi, che gliel’hanno fatto con tutto il cuore.