L’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, il miracolo della nascita e l’importanza
di accogliere la vita. Questo è stato il tema al centro delle riflessioni nel III
Convegno internazionale di bioetica di Noto (Siracusa). Sono stati molti gli spunti
di riflessione emersi in questo Convegno, introdotto da mons. Antonio Staglianò, vescovo
della diocesi di Noto. “Senza il rapporto con l’infinito e la trascendenza – sottolinea
mons. Staglianò – la nostra natura umana si avvia alla degenerazione e all’impoverimento.
L’’origine remota del venire al mondo va ricercata nella relazione d’amore eterna
fra padre e Figlio: la generazione”. Tra le numerose questioni emerse, particolare
attenzione è stata data allo stupore per la vita e l’importanza di dire si, perché
“il figlio che viene alla luce – ha sottolineato Salvatore Maurizio Sessa, docente
di Teologia Biblica presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma – è
una promessa che si compie, una parola di benedizione”. Altri temi affrontati, come
riportato dal Sir, sono stati anche il rispetto dell’embrione del quale dobbiamo rispettarne
profondamente la dignità, l’accurata informazione che si deve ai genitori riguardante
le diagnosi prenatali e la prevenzione di eventuali patologie congenite, attraverso
regole di comportamento semplici, per favorire una gravidanza serena e un figlio in
salute. (L.P.)