Il Papa a Beirut, "accolto da tutti come messaggero di pace"
Alessandro Gisotti, inviato della Radio Vaticana a Beirut L'impressione
che si ricava qui a Beirut è che Benedetto XVI fosse atteso da tutta la popolazione
e non solo dai cristiani. Bandiere vaticane e gigantografie con il volto del Papa
sono presenti anche nei quartieri musulmani. Ritratti papali sono accanto alla più
grande Moschea cittadina, quella di Hariri. Anche i musulmani hanno accolto il Papa
come messaggero di pace per la regione, testimone di una convivenza possibile. Il
suo è un viaggio in 'controtendenza' che vuole offrire un modello non solo per il
Medio Oriente. Nel cuore cristiano del Libano, sulla collina dove sorge
il Santuario mariano di Harissa, il Papa firma un documento che è ben più che carta,
ma diventa 'carne viva' qui tra i cristiani del Medio Oriente. Come ci hanno raccontato
patriarchi e vescovi locali ora l'esortazione post-sinodale deve essere vissuta, applicata,
messa in pratica e cioè portata alla gente, attraverso tante iniziative pastorali
dal basso. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)