2012-09-13 08:31:56

Viaggio in Libano. Il cardinale Tauran: la diversità non è pericolo ma ricchezza, vivere insieme non è utopia


Sul viaggio del Papa in Libano Helene Destombes ha raccolto il commento del cardinale Jean-Loius Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso:RealAudioMP3

R. – Direi che il Papa, andando in Libano, ricorderà che la diversità, la pluralità non è sinonimo di pericolo, al contrario è una ricchezza e questo si vede molto bene nel dialogo ecumenico e nel dialogo interreligioso, due realtà molto vivaci in Libano. L’Esortazione apostolica vuole dare il messaggio che vivere insieme non è una utopia, ma è una vocazione e, infatti, il tema del Sinodo era “Comunione e testimonianza” e c’era un riferimento alla prima comunità cristiana.

D. – Questa presenza del Papa in Libano è dunque un richiamo alla comunione…

R. – Alla comunione tra cristiani e al dialogo con i non cristiani. Questo – direi – è il Libano! Questo è dovuto al fatto che musulmani, cristiani, drusi, tutti vanno a scuola insieme, hanno gli stessi libri, gli stessi professori e per quanto ho visto quando sono stato lì – quattro anni e mezzo durante la guerra civile – è la scuola che ha fatto il Libano: è l’istruzione. Questa apertura, unica in quella parte del mondo, deve essere salvaguardata.

D. – Alcuni guardano ad una dimensione politica di questo viaggio, con riferimento a quanto sta accadendo in Medio Oriente …

R. – Quello del Papa è un viaggio apostolico e quindi non va a portare la soluzione ai problemi politici. In Medio Oriente ogni problema non è causato dalle religioni, ma ha sempre una dimensione religiosa. Questo fa parte della cultura delle popolazioni di quella parte del mondo. Certo, si devono ricordare anche i grandi principi del diritto internazionale, i diritti dell’uomo, quali la libertà e anche la libertà di religione, che penso sarà evocata nell’Esortazione apostolica.







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