2012-09-13 14:35:22

Bce: peggiorano i mercati nell'Eurozona. Barnier: garantire supervisione bancaria


Il vento della crisi continua a soffiare sul vecchio continente. A sottolinearlo la Banca Centrale Europea che, nel suo bollettino mensile, parla di un peggioramento delle condizioni dei mercati nell'Eurozona, con immediate ricadute negative sulla disoccupazione. Dall’Istituto di Francoforte anche la raccomandazione ai Paesi di rispettare gli obiettivi di bilancio fissati con l’Ue. Un documento non certo incoraggiante, insomma, che giunge a poche ore dall’adozione da parte della Commissione Europea, a Strasburgo, del meccanismo unico di supervisione bancaria, che dà alla Bce poteri di sorveglianza sui circa 6000 istituti di credito dell'Eurozona. Il testo è stato redatto dal commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier. Il nostro inviato a Strasburgo, Salvatore Sabatino, lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Je travaille sur la base ...
Lavoro sulla base richiesta dai capi di governo della zona euro: è la Banca Centrale europea che esercita un ruolo chiave di supervisione europea, e questa supervisione non è credibile se non riguarda tutte le banche. Nei mesi passati, negli anni passati, abbiamo visto che quelle banche che non sono tra le più grandi – che quindi non sono banche sistemiche – hanno creato e creano molte difficoltà: Northern Rock, Dexia, Bankia, tre banche di tre o quattro Paesi diversi. Dobbiamo assicurare una supervisione effettiva sull’intero settore bancario, ma di certo non sarà fatto da Francoforte. Il supervisore unico dovrà redigere un capitolato d’oneri per quanto riguarda la supervisione, secondo le condizioni che egli stabilirà, per decentralizzare questa supervisione, rispettando le regole, verso i supervisori nazionali che avranno e che continueranno a mantenere un ruolo importante. Un capitolo importante per quanto riguarda il tema della supervisione e che non sarà centralizzato è quello che mira alla tutela dei consumatori. Quindi i supervisori nazionali avranno un ruolo importante ma all’interno di un quadro coerente e integrato.

D. - Abbiamo visto una grande divisione riguardo la gestione della crisi economica europea. Per quanto riguarda la supervisione bancaria ci sono delle resistenze, delle diffidenze, dei problemi?

R. - C’est toute demande des chefs de gouvernement. …
È ciò che hanno chiesto i capi di governo. Insieme al Parlamento, al Consiglio dei ministri, ho costruito il sistema di supervisione europea insieme all’Eba (European Banking Authority), l’Eiopa (European Insurance and Occupational Pensions Authority) per le assicurazione e l’Esma (European Securities and Markets Authority) per i mercati. È un importante passo in avanti e il Parlamento europeo ci ha aiutati. Quello che hanno chiesto i capi di governo della zona euro il 21 giugno, è stato di realizzare questa supervisione unica, come segno di fiducia e sorveglianza reciproca per essere poi capaci di sostenere, di capitalizzare - in certi casi anche direttamente - le banche della zona euro: per una maggiore solidarietà c’è bisogno di una maggiore sorveglianza comune. Quindi sui principi, in quanto tali, non ci sono problemi. I dibattiti che ora portiamo avanti riguardano le questioni come: cosa succede per i Paesi che non sono nella zona Euro, che non vogliono farne parte, o che invece ancora non ne fanno parte? Cosa succede a tutte le banche? Come garantire una supervisione efficace, intelligente, pragmatica su 6.000 banche? Questi sono gli interrogativi principali. Non ci sono delle resistenze. Credo che i 27 capi di governo abbiano approvato questa idea proposta dai 17 della zona Euro. Quindi, nessuno contesta i principi; si discute sulle modalità.







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