Bce: peggiorano i mercati nell'Eurozona. Barnier: garantire supervisione bancaria
Il vento della crisi continua a soffiare sul vecchio continente. A sottolinearlo la
Banca Centrale Europea che, nel suo bollettino mensile, parla di un peggioramento
delle condizioni dei mercati nell'Eurozona, con immediate ricadute negative sulla
disoccupazione. Dall’Istituto di Francoforte anche la raccomandazione ai Paesi di
rispettare gli obiettivi di bilancio fissati con l’Ue. Un documento non certo incoraggiante,
insomma, che giunge a poche ore dall’adozione da parte della Commissione Europea,
a Strasburgo, del meccanismo unico di supervisione bancaria, che dà alla Bce poteri
di sorveglianza sui circa 6000 istituti di credito dell'Eurozona. Il testo è stato
redatto dal commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier. Il
nostro inviato a Strasburgo, Salvatore Sabatino, lo ha intervistato:
R. - Je travaille
sur la base ... Lavoro sulla base richiesta dai capi di governo della zona euro:
è la Banca Centrale europea che esercita un ruolo chiave di supervisione europea,
e questa supervisione non è credibile se non riguarda tutte le banche. Nei mesi passati,
negli anni passati, abbiamo visto che quelle banche che non sono tra le più grandi
– che quindi non sono banche sistemiche – hanno creato e creano molte difficoltà:
Northern Rock, Dexia, Bankia, tre banche di tre o quattro Paesi diversi. Dobbiamo
assicurare una supervisione effettiva sull’intero settore bancario, ma di certo non
sarà fatto da Francoforte. Il supervisore unico dovrà redigere un capitolato d’oneri
per quanto riguarda la supervisione, secondo le condizioni che egli stabilirà, per
decentralizzare questa supervisione, rispettando le regole, verso i supervisori nazionali
che avranno e che continueranno a mantenere un ruolo importante. Un capitolo importante
per quanto riguarda il tema della supervisione e che non sarà centralizzato è quello
che mira alla tutela dei consumatori. Quindi i supervisori nazionali avranno un ruolo
importante ma all’interno di un quadro coerente e integrato.
D. - Abbiamo visto
una grande divisione riguardo la gestione della crisi economica europea. Per quanto
riguarda la supervisione bancaria ci sono delle resistenze, delle diffidenze, dei
problemi?
R. - C’est toute demande des chefs de gouvernement. … È ciò che
hanno chiesto i capi di governo. Insieme al Parlamento, al Consiglio dei ministri,
ho costruito il sistema di supervisione europea insieme all’Eba (European Banking
Authority), l’Eiopa (European Insurance and Occupational Pensions Authority) per
le assicurazione e l’Esma (European Securities and Markets Authority) per i mercati.
È un importante passo in avanti e il Parlamento europeo ci ha aiutati. Quello che
hanno chiesto i capi di governo della zona euro il 21 giugno, è stato di realizzare
questa supervisione unica, come segno di fiducia e sorveglianza reciproca per essere
poi capaci di sostenere, di capitalizzare - in certi casi anche direttamente - le
banche della zona euro: per una maggiore solidarietà c’è bisogno di una maggiore sorveglianza
comune. Quindi sui principi, in quanto tali, non ci sono problemi. I dibattiti che
ora portiamo avanti riguardano le questioni come: cosa succede per i Paesi che non
sono nella zona Euro, che non vogliono farne parte, o che invece ancora non ne fanno
parte? Cosa succede a tutte le banche? Come garantire una supervisione efficace, intelligente,
pragmatica su 6.000 banche? Questi sono gli interrogativi principali. Non ci sono
delle resistenze. Credo che i 27 capi di governo abbiano approvato questa idea proposta
dai 17 della zona Euro. Quindi, nessuno contesta i principi; si discute sulle modalità.