2012-09-13 15:50:01

Avanza la desertificazione in Ciad: i bambini, le principali vittime


La crisi economica globale e i cambiamenti climatici, stanno accelerando il processo di desertificazione del Ciad. Negli ultimi dieci anni, questo Paese africano è stato colpito dalle carestie e dall'avanzata incessante della sabbia del Sahara che ora occupa quasi metà del territorio nazionale. Una drammatica realtà in cui le prime vittime sono i bambini. Emanuela Campanile ha intervistato il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrero:RealAudioMP3

R. – Le vittime maggiormente esposte sono proprio i bambini. Il Ciad conta 11 milioni di persone, di cui tre milioni sono bambini: a rischio di morte sono 127 mila. Dall’inizio di quest’anno sono stati curati più di 250 mila bambini, ma il problema è ancora elevatissimo. L’intervento dell’Unicef è diretto proprio a preparare la popolazione ad intercettare il progredire della denutrizione e ad intervenire immediatamente, anche con pratiche semplici che sono però efficaci, quali l’allattamento esclusivo al seno, l’utilizzo di alimenti complementari, metodi -direi- molto semplici, come quelli del braccialetto all’avambraccio che consente attraverso la verifica dimensione, se il bambino va verso uno stadio di denutrizione pericoloso, il lavaggio regolare delle mani con acqua e sapone, la cura della diarrea acuta, il corretto uso delle zanzariere .. Sono tutti questi i metodi che noi realizziamo soprattutto in questo Paese, ma non solamente, proprio per aiutare la popolazione a combattere questo flagello.

D. - Attualmente la carestia sta creando quella che viene definita “una vera e propria guerra”. Di cosa si tratta?

R. - C’è una competizione all’interno del Paese fra pastori nomadi e contadini. La transumanza deve avvenire prima del previsto, quando ancora magari i campi sono coltivati, e questo passaggio di bestiame crea grandi problemi ai contadini. Noi viviamo in un periodo di crisi, ma la crisi colpisce il mondo intero. Quindi colpisce soprattutto queste popolazioni che hanno scarse risorse; oltre il 70 percento delle proprie risorse è destinato all’alimentazione. L’aumento del costo della benzina e degli alimenti incide in maniera determinante. L’anno scorso, un sacco di farina -alimento importantissimo per superare la malnutrizione- costava 23 euro; quest’anno, costa già 36 euro. È facile intuire quale incidenza avranno questi costi maggiorati, e quindi questo aumento dei prezzi, proprio per queste popolazioni che hanno scarsissime risorse.

D. - Qual è l’appello che lei come presidente Unicef Italia vuole rivolgere?

R. - Queste popolazioni hanno bisogno d’aiuto. Hanno bisogno di aiuto e ne hanno bisogno subito. Non è più possibile girare le spalle a questa realtà e non pensare a questi bambini. É possibile andare sul nostro sito www.unicef.it. Molto spesso si dice che non è pensabile ricevere aiuti da chi non ha avuto i soldi per andare in ferie, però è necessario, invece, pensare anche a questa realtà, perché prima o dopo, dovremo fare i conti anche con loro.







All the contents on this site are copyrighted ©.