2012-09-13 14:55:37

Ancora violenze contro i cristiani in India


Due nuovi attacchi ai danni dei cristiani sono avvenuti negli ultimi giorni in Karnataka e Madhya Pradesh, in India. Entrambe le località, come riferisce l'agenzia AsiaNews, sono amministrate dal partito ultranazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp). Il primo incidente risale al 5 settembre, quando il rev. Damodara, della Chiesa pentecostale Parishudda Prathanalaya, guidava un servizio di preghiera. Alcuni radicali indù hanno aggredito il pastore e i fedeli presenti e chiamato poi la polizia accusando i cristiani di conversioni forzate. Arrivati sul posto, prima di arrestare il reverendo, anche gli agenti hanno picchiato i fedeli riuniti. Il secondo caso invece è del 7 settembre. Il reverendo Pargy è stato fermato da un gruppo di radicali. Consegnato alla polizia, il reverendo è stato accusato di criticare in pubblico l’induismo e di costringere la gente a bere sangue di mucca, animale sacro nell’induismo. “Negli Stati indiani dove governa il Bjp si chiudono gli occhi dinanzi alle atrocità contro i cristiani”, commenta Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians. “L’India – prosegue George – è un Paese laico. Questo significa che protegge tutte le religioni in modo uguale, e non eleva nessun credo a religione di Stato. Eppure, a oltre 60 anni dall’indipendenza e dalla proclamazione della nostra Costituzione, alcune comunità di minoranza, come quella cristiana, vivono una crescente intolleranza, aggressioni e gravi discriminazioni”. (L.P.)







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