Pakistan, caso Rimsha. Paul Bhatti: “Un passo avanti verso la convivenza”
“Un passo positivo verso la convivenza tra le diverse comunità presenti nel Paese”.
Così Paul Bhatti, consigliere per le minoranze del Primo ministro del Pakistan
ha commentato da Sarajevo, dove ha partecipato all’Incontro internazionale per la
pace della Comunità di Sant’Egidio, la liberazione di Rimsha, la bambina con problemi
mentali accusata di blasfemia per la quale domani è in programma l'udienza del processo.
L’intervista della nostra inviata, Francesca Sabatinelli:
R. – Da
una parte, questa sofferenza e questa tragedia hanno colpito tantissime persone: nessuno
è rimasto indifferente a questa storia. Dall’altra parte, ha portato alcuni risultati
positivi, nel senso che non solo ha colpito in maniera positiva il mondo internazionale,
ma anche chi sosteneva questa legge ha riflettuto sul fatto che tutto questo non fosse
giusto nei confronti di quella bambina. Da qui, un messaggio positivo per la comunità:
è la prima volta che vedo, infatti, musulmani e leader religiosi sostenere l’uso sbagliato
di questa legge e che vada abolita. È un passo avanti. Tanti musulmani, tante persone,
quando sentivano accusare qualcuno per blasfemia arrivavano in massa per uccidere
i cristiani; stavolta, invece, si è riusciti a bloccare tutto questo, un po’ anche
perché abbiamo cercato di collaborare. Dovrei ringraziare, in questo caso, il governo
pakistano, in particolare il presidente della Repubblica, che si è preso a cuore la
cosa, e le forze dell’ordine locali, che hanno cercato di condurre le inchieste in
maniera trasparente, per portare a galla la verità e la giustizia. E la gente locale
lo ha potuto vedere. Quindi, è stata una cosa molto positiva.
D. – Il messaggio
positivo che gli imam lanciano sarà, però, raccolto comunque dal popolo?
R.
– Sì, in maniera positiva, soprattutto perché la gente ora sa che chi accusa falsamente
qualcuno può essere punito in futuro. Noi, infatti, abbiamo arrestato quest’uomo che
ha accusato falsamente la bambina - adesso è sotto processo - e tutta la popolazione
è contro di lui. Quindi, in futuro, qualsiasi persona che pensi di accusare falsamente
un’altra, soprattutto una persona innocente, ci penserà due volte prima di farlo.