Le Acli: cattolici incerti su chi votare. Olivero: siano più presenti in politica
Il 43% dei cattolici alle elezioni si dice incerto su chi votare e potrebbe astenersi.
E’ uno dei risultati dell’indagine commissionata all’istituto Ipsos dalle Acli per
l’annuale convegno di studi che si tiene a Perugia il 14 e il 15 settembre. Dagli
elettori ai politici cristiani viene chiesta più onestà e attenzione ai deboli. Abbiamo
sentito il presidente delle Acli Andrea Olivero:
R. – C’è una
fortissima incertezza, c’è molta delusione e preoccupazione rispetto al futuro. Questo
non ci lascia tranquilli e non lascia tranquillo chi, in qualche modo, ha cercato
in questi anni di spronare il mondo cattolico all’impegno politico, e anche chi, come
noi, opera nel sociale e, quindi, in qualche misura immaginerebbe un impegno maggiore
dei cattolici, rispetto agli altri cittadini.
D. – Mi sembra che però non
emerga la voglia di un nuovo partito dei cattolici. Ma allora questo consenso dei
cattolici dove si può convogliare e come?
R. – Non c’è la richiesta di un partito
dei cattolici, ma da tutte le parti invece emerge la richiesta che i cattolici siano
più presenti: sia andando a rafforzare le forze politiche già esistenti sia eventualmente
anche andando a contribuire ad un ritorno della società civile nella politica, che
appunto in questi anni è stata troppo autoreferenziale. Un cambiamento che parte da
una richiesta di onestà, di dedizione, d’impegno determinato sulle grandi questioni
sociali, in particolare il contrasto alla povertà e l’aiuto per chi sta perdendo il
lavoro.