India: profanata una chiesa nel Tamil Nadu. La condanna del cardinale Gracias
Nei giorni scorsi in India si è tenuta una nuova manifestazione pacifica contro la
costruzione di una centrale nucleare a Kudankulam nella quale sono da molti mesi impegnati.
Questa volta, però, come riporta l’agenzia AsiaNews, la manifestazione è sfociata
in atti di violenza, la polizia ha aperto il fuoco per disperdere la folla uccidendo
un manifestante, una bambina di sei anni ha perso la vita travolta dalla gente in
fuga. Gli agenti, inoltre, sono entrati nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes,
nel villaggio di Idinthakarai (Tamil Nadu), profanando la struttura, distruggendo
due statue della Madonna sulle quali hanno poi urinato. La profanazione di una chiesa
è un gesto “volgare, sconsiderato e vergognoso, ancora più inaccettabile” se a farlo
sono i rappresentanti delle Forze dell’ordine. Queste le prime parole del cardinale
Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci). “La polizia
– sottolinea il cardinale – ha il compito di proteggere chiese e luoghi di culto,
perché tutti devono essere rispettati. Nulla può giustificare un atto così atroce:
esso è una macchia per le credenziali laiche dell’India, che sfida la nostra coscienza
nazionale”. “La Chiesa cattolica ha sempre espresso solidarietà con i nostri fratelli
e sorelle in difficoltà in tutta l’India. Ribadiamo il nostro impegno per assicurare
giustizia economica e sociale per i nostri concittadini”. Il porporato ricorda, inoltre,
che “il vero sviluppo salvaguarda la dignità dell’essere umano. È nostro compito accettare
le responsabilità verso l’altro, e per la crescita dell’India nella sua interezza.
Allo stesso tempo – conclude il cardinale Gracias – creiamo condizioni di giustizia
e pace nelle quali individui e comunità possano fiorire davvero”. (L.P.)