Trattativa Alcoa. Il 30 novembre la chiusura. 20 i feriti per le contestazioni a Roma
Caso Alcoa. Ieri a Roma il tavolo per risolvere la crisi dello stabilimento sardo
al ministero dello Sviluppo economico. Si allungano i tempi della chiusura, stringono
invece quelli per i negoziati con Klesch e Glencore, le due multinazionali interessate
a rilevare lo stabilimento di Portovesme. Il ministro Corrado Passera ha definito
la vertenza “un caso non impossibile”, intanto ieri nella capitale la rabbia dei lavoratori
sardi, in corteo, si è trasformata in violenza. Massimiliano Menichetti: Grida,
cariche contro la polizia, bome carta, petardi e lanci di lamine di alluminio. La
rabbia dei lavoratori di Alcoa venuti a Roma per l’incontro al ministero dello Sviluppo
economico è diventata incontenibile. Venti i feriti, mentre in via Molise si cercavano
soluzioni per salvare lo stabilimento di Portovesme. Un incontro interlocutorio che
ha portato però in avanti i tempi di chiusura dello stabilimento che produce alluminio,
per ora il 30 novembre, con la rassicurazione che "gli impianti saranno mantenuti
per un anno in condizioni tali da poter essere riavviati da un altro operatore ".
Da qui l'impegno del governo a sondare in tempi rapidi il vero interesse per Alcoa
da parte dell’americana Klesch, che di fatto in serata ha smentito intenzioni in tal
senso, e la svizzera Glencore, che invece sarebbe in una fase avanzata della trattativa.
Il ministro Corrado Passera ha definito la vertenza “un caso non impossibile” dando
speranza agli 800 lavoratori legati ad Alcoa, intanto da Cagliari Cgil e Cisl chiedono
il diretto coinvolgimento di Palazzo Chigi.