2012-09-11 12:30:57

Sud Sudan: rimpatrio forzato per migliaia di persone. Rischio emergenza umanitaria


Nel luglio 2011 è avvenuta la dichiarazione di indipendenza del Sud Sudan. Da allora, migliaia di persone originarie del Sud Sudan ma residenti al nord, in Sudan, sono state costrette a rimpatriare, affrontando viaggi molto lunghi e pericolosi. Il Sud Sudan però è uno Stato molto povero e difficilmente potrà far fronte all’arrivo di migliaia di persone provenienti dal nord. Persone che hanno perso tutto, casa, lavoro, a volte familiari uccisi durante gli scontri o nei lunghi viaggi, che da generazioni vivevano nel nord e che ora sono costrette a ricominciare. I più colpiti ovviamente sono i bambini, per i quali sono stati allestiti da "Sos Villaggi dei Bambini", centri a Malakal e Juba, in cui i piccoli possono trovare momenti di svago con giochi e lezioni di inglese. “I bambini – racconta Oliek Odong Ajak, coordinatore dello spazio dedicato ai bambini nel centro di Malakal – andavano a scuola a Khartoum. Avevano a disposizione latte e frutta. Nei centri di transito non c’è la scuola e l’unico cibo disponibile è il balilah (grano bollito o mais) che provoca la diarrea soprattutto ai più piccoli. Non c’è latte, non c’è frutta. I bambini sono affamati e molti di loro sono malati. Arrivano dopo intere giornate passate a viaggiare, ancora impauriti dopo aver assistito ai combattimenti vicino Hejlij durante il viaggio dal nord”. (L.P.)







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