Siria ancora scontri. Ban Ki-moon: “Punire i responsabili di crimini contro l’umanità”
Nuova giornata di sangue ieri in Siria con attacchi e bombardamenti dell’esercito
su Aleppo e Damasco. Nel mirino i quartieri base delle milizie degli insorti. Dall’inizio
della guerra civile sono ormai oltre 27 mila le vittime. Intanto la diplomazia internazionale
continua a impegnarsi per cercare di arginare la crisi. Il servizio di Marina Calculli:
Aprendo
la ventunesima edizione del Consiglio per i diritti umani dell’ONU a Ginevra, Ban
Ki Moon ha rinnovato l’appello perché tutti i responsabili dei crimini contro l’umanità
compiuti in Siria vengano puniti. Dal Cairo invece, una riunione dei ministri degli
esteri di alcuni paesi arabi ha lanciato una nuova conferenza sulla Siria alla presenza
di Lakhdar Brahimi, nuovo delegato internazionale per la questione siriana. Pragmatico
come sempre Brahimi ha ribadito: la soluzione è difficile ma non posso negare sostegno
al popolo siriano. Al Cairo non era presente ieri né l’Iran, né la Russia. Mosca però
dal suo canto lancia la palla all’Occidente: si faccia una conferenza che riunisca
tutti gli attori coinvolti , sul modello di quella di Taef che nel 1990 pose fine
alla quindicennale guerra civile libanese. Mentre la diplomazia arranca, sul terreno
la violenza si intensifica. Ad Aleppo ieri un gruppo di ribelli si è preso una macabra
rivincita: 20 militari, appena catturati nella loro caserma sono stati messi in ginocchio
su una strada e fucilati. Un video su youtube dà conto della sequenza di eventi. Un
uomo esultante infine canta vittoria. Da marzo 2011 in Siria sono morte oltre 27.000
persone.