Meno disoccupazione per i laureati: così i dati Ocse sull'educazione
Più istruzione e più specializzazione per combattere la crisi: è il messaggio lanciato
oggi dall'Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, che ha
pubblicato il rapporto annuale in cui prende in analisi la situazione dell’educazione
in tutti i 34 Paesi membri. Secondo i dati pubblicati e diffusi a Parigi, tra il 2008
e il 2010, i tassi di disoccupazione per le persone di istruzione superiore, sono
saliti solo dal 3,3% al 4,7%. Al contrario tra le persone non diplomate la disoccupazione
dall'8,8% è salita al 12,5%, mentre per le persone con un diploma di scuola superiore
è passata dal 4,9% al 7,6% . In tutta l’area Ocse cresce il numero dei laureati,
ma in Italia la percentuale resta tra le più basse. Nella Penisola i percorsi di studio
verso professioni tecniche continuano ad attrarre soprattutto i ragazzi, mentre le
ragazze si rivolgono più spesso al settore dell'assistenza sanitaria. Se in generale
la spesa annua per studente in Italia è di poco inferiore alla media Ocse (9.055 dollari
a fronte di 9.249), passando dall'asilo all'università i livelli di spesa cambiano
molto. In Italia, infatti, si spende di più rispetto alla media per la fascia asilo-elementari,
mentre la spesa per studente non aumenta salendo nei livelli di studio, anzi all'università
scende di parecchio sotto la media. Rispetto al totale della spesa pubblica, quella
per l'istruzione in Italia è la seconda più bassa tra i Paesi esaminati e si colloca
solo dopo il Giappone. Infine, secondo l’Organizzazione, la sfida per le scuole italiane
sta ora nell'inserimento e integrazione degli studenti immigrati: la loro proporzione
tra i giovani 15enni è passata infatti dallo 0,9% del 2000 al 5,5% del 2009. (A
cura di Adriana Masotti)