Il coordinatore del viaggio del Papa in Libano: anche i musulmani impegnati per
la riuscita della visita
Non solo i cristiani, ma anche i musulmani aspettano con trepidazione l’arrivo del
Papa in Libano. Segno tangibile di questa attesa è la veglia di preghiera che si terrà
la sera del 12 settembre a Beirut con la partecipazione di cristiani e musulmani.
Uno dei momenti più significativi del viaggio sarà, poi, l’incontro di Benedetto XVI
con i leader musulmani, la mattina del 15 settembre. Sui sentimenti che accompagnano
i libanesi in questi ultimi giorni di attesa prima dell’inizio del viaggio apostolico,
Alessandro Gisotti ha intervistato padre Marwan Tabet, coordinatore
della visita papale:
R. – Everyone
in the country are waiting... Tutti nel Paese stanno aspettando questa visita.
Le persone all’inizio, due mesi fa, non credevano che il Papa sarebbe venuto in Libano,
fino a quando padre Lombardi ha confermato ufficialmente che la visita si sarebbe
fatta. Tutta la Chiesa si sta muovendo: tutte le municipalità e i gruppi sociali stanno
lavorando. Anche i leader politici si stanno preparando. Si stanno svolgendo incontri
giorno e notte, 24 ore al giorno, per essere sicuri che ci si stia occupando di tutti
i dettagli. Come Chiesa cattolica in Libano, siamo pronti a dare il benvenuto al Papa!
Tutti i luoghi di preghiera dell’evento sono già stati preparati in ogni aspetto.
Per riassumere, posso dire al nostro Santo Padre che è davvero il benvenuto in Libano,
che stiamo aspettando con impazienza la sua venuta nel territorio libanese.
D.
– Bisogna poi ricordare che questo è un evento sicuramente per il Libano, ma anche
per tutto i popoli del Medio Oriente…
R. – Absolutely, this is an event for
all the people... Assolutamente! Questo è un evento per tutti i popoli mediorientali.
Finora abbiamo un buon numero di persone in viaggio per il Libano. Le linee aeree
mediorientali hanno previsto offerte speciali per le persone che vorranno venire in
Libano dalla Giordania, dall’Egitto, dall’Iraq e dalla Siria. E noi speriamo che molte
persone risponderanno a questa possibilità, a questa organizzazione.
D. – Lei
ha incontrato molte persone durante questi mesi per questo evento. C’è qualcosa che
l’ha toccata, qualcosa che esprime al meglio la speranza legata a questa visita?
D.
– Yes, I would say what touched me... Sì, quello che mi ha toccato è il fatto che
tutte le confessioni in Libano siano pronte a dare il benvenuto al Papa e che molte
iniziative siano state prese dai nostri fratelli musulmani in Libano, per dare il
loro concreto benvenuto alla visita del Papa. Abbiamo cominciato a vedere in molte
zone, che sono profondamente musulmane o dove la maggior parte delle persone sono
musulmane, le foto del Papa, le bandiere. Mi ha davvero colpito quando ho sentito
al telefono i leader musulmani che ci chiedevano come potessero aiutarci a rendere
la visita del Papa un successo.