Giovani protagonisti al Congresso panafricano dei laici cattolici di Yaoundé
A Yaoundé, in Camerun, prosegue il secondo Congresso panafricano dei laici cattolici
organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici, sul tema “Essere testimoni di Gesù
Cristo in Africa oggi: sale della Terra, luce del mondo”. Particolarmente significativa
è la presenza dei giovani a questo evento, che si concluderà domani. Ma quale ruolo
possono avere i giovani nei movimenti laicali, e dunque nella società, in Africa?
Padre Moses Hamungole lo ha chiesto a Charles Ochero Cornelio, che è
tra i rappresentanti giovanili al convegno, e presidente dell’organizzazione cattolica
Pax Romana International:
R. – I think
they can play a very, very big role… Penso che loro possano giocare un grandissimo
ruolo nella società, perché i giovani di oggi saranno domani i protagonisti della
vita nel Paese. Se saranno ora coinvolti nella costruzione della società, domani diventeranno
leader responsabili e saranno in grado di cambiare la faccia del Paese in cui vivono.
Per questo penso che sia molto importante, partecipare ora, e domani, dunque essere
formati integralmente. E questo può anche cambiare molto la politica e molte di quelle
cose che sono state portate a termine a livello decisionale.
D. - A proposito
di questo Congresso, in corso a Yaoundé, com’è stata, secondo lei, la partecipazione
da parte dei giovani?
R. – I think the number of youths here… Penso
che il numero dei giovani qui al Congresso sia stata buona. La loro presenza qui è
rappresentativa di quasi ogni Paese. Penso inoltre che il loro modo di partecipare
al Congresso sia molto attivo e - oltre che alla presentazione che abbiamo fatto due
giorni fa - penso che ci sia un grande appello ai giovani, da parte delle personalità
della Chiesa, ad una partecipazione attiva, dal momento che stiamo parlando di una
nuova evangelizzazione. Sostanzialmente, una nuova evangelizzazione non è fatta per
cambiare quello che i missionari del passato hanno fatto, ma per rafforzare l'evangelizzazione.
Perché, la sfida di oggi non è la stessa di 50 anni fa. Ieri, infatti, anche il cardinale
Sarah ha detto che uno dei problemi dell'Africa è il neopaganesimo e pertanto il neopaganesimo
non può essere contrastato usando le passate modalità di evangelizzazione. Per questo
motivo c’è bisogno di una nuova evangelizzazione, per risolvere i problemi di oggi.
D. – Questo Congresso, a suo avviso, potrà aiutare i giovani africani?
R
– Yes, I think it is a very very enriching conference… Sì, penso che sia
una Conferenza che arricchisce moltissimo, ma questa non è la fine. C’è la sfida di
come mettere in pratica quello che stiamo facendo qui oggi. Quindi, ci sono queste
due dimensioni: una è acquisire la conoscenza, la seconda è applicarla. Quindi la
sfida, dopo il Congresso, sarà quella di mettere in pratica ciò che abbiamo appreso.