2012-09-06 10:59:36

Concerto a Modena a 5 anni dalla scomparsa di Luciano Pavarotti


“Luciano’s Friends – The talent goes on”: era intitolata così la serata musicale di ieri sera al Teatro Comunale di Modena per ricordare il Maestro Luciano Pavarotti, a cinque anni dalla sua scomparsa. I grandi della musica lirica e pop – come Montserrat Caballé, Ennio Morricone e Zucchero – si sono esibiti accanto alle giovani promesse dell’Opera, in memoria del famoso tenore italiano che, come ha scritto Benedetto XVI, “ha onorato il dono divino della musica”. Isabella Piro ha intervistato Nicoletta Mantovani, moglie di Pavarotti ed ideatrice della Fondazione a lui dedicata:RealAudioMP3

R. - Luciano ha sempre visto che l’Opera aveva bisogno di allargare i propri spazi, quindi dal teatro l’ha portata prima alle arene poi addirittura agli stadi, l’ha vista allargarsi anche a un pubblico più giovane attraverso la realizzazione del Pavarotti and Friends grazie a queste “contaminazioni” con la musica pop e l’ha sempre vista nei giovani. Luciano ha sempre appoggiato i giovani condividendo la propria esperienza con la propria tecnica vocale e stimolandoli sempre a studiare e ad applicarsi. Noi abbiamo cercato di portare avanti questa sua visione; ovviamente noi non possiamo insegnare canto, ma cerchiamo di dare un palcoscenico a questi ragazzi dove potersi esibire, confrontare, e dove poter essere notati da teatri o da grandi agenti che poi li possano aiutare a iniziare una carriera.

D. – Quest’anno ricorrono anche i vent’anni dal primo Pavarotti and Friends, il concerto di beneficienza voluto proprio dal Maestro. C’è un progetto benefico in particolare che ci vuole segnalare?

R. – I progetti legati al Pavarotti and Friends erano sempre legati ai bambini. Per Luciano, essere vicino all’infanzia era molto importante essendo stato lui stesso un bambino vittima della guerra all’epoca, quindi ha sempre cercato di guardare ai bambini di quelle zone. Ovviamente essendo in Emilia, per noi i bambini in emergenza sono i bambini vittime del terremoto. Quindi con il Centro sportivo italiano abbiamo pensato di organizzare una grande caccia al tesoro per quel giorno, con tutti i bambini dei centri estivi delle zone terremotate. Parteciperanno mille bambini, che potranno imparare a conoscere Modena. Abbiamo dato a ognuno di loro una macchina fotografica con cui documenteranno le varie parti di Modena e poi queste fotografie verranno raccolte in un album e alla fine il gruppo vincitore vincerà la possibilità di allestire una grande palestra per la loro scuola nelle zone terremotate.

D. – Qual era il rapporto del Maestro con la fede?

R. – Era un rapporto molto stretto perché Luciano era un grandissimo credente e fino all’ultimo ha trovato un grande conforto nella fede. Lui lo considerava il secondo dono che gli era stato fatto. Il primo era quello della voce: lui ogni giorno ringraziava il Signore per questo grande dono e ogni volta che lo condivideva con gli altri, lo faceva proprio nel nome del Signore, per lui era importantissima questa cosa. Ha saputo accettare anche la morte con la forza di chi crede. Quindi sapeva che aveva ricevuto tanto in vita e sperava di aver dato almeno una parte di quello che aveva ricevuto e riusciva a guardare alla morte con serenità.

D. - Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa del Maestro Pavarotti: qual è l’eredità che ci ha lasciato?

R. – Un’eredità artistica importantissima che è proprio questa: riuscire a guardare alla lirica guardando proprio al futuro, cercando di dare più spazio ai giovani, cosa che purtroppo spesso in Italia non si fa, e anche di cercare di portare la lirica un pochino di più a livello generale e quindi magari partendo proprio dalle scuole, dall’istruzione. Poi ci ha lasciato un’eredità umana importante che è quella dell’amore per la vita. Luciano amava la vita ed era pieno di gioia e credo che il suo sorriso sia rimasto impresso a tutti.

D. – Un suo ricordo personale del Maestro lo vuole condividere con noi?

R. – Di ricordi personali con Luciano ce ne sono tantissimi. Sicuramente gli anni passati insieme alla nostra bambina, la nascita della nostra bambina… Ce ne sono troppi… Però anch’io, come credo molte persone, se devo ricordare una cosa particolare, mi ricordo il suo sorriso, i suoi occhi.

Ultimo aggiornamento: 7 settembre 2012







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