2012-09-05 19:23:08

Monti alle parti sociali: le sorti del Paese sono anche nelle vostre mani


Si è svolto questo pomeriggio a Palazzo Chigi l’incontro tra governo e imprese per rilanciare la crescita e l’occupazione. Il premier Mario Monti ha affermato di voler tener conto delle proposte ricevute dalle imprese per l’agenda di governo, dopo che questa mattina aveva dichiarato che molto della sorte dei lavoratori, degli imprenditori e del Paese, è anche nelle mani delle parti sociali italiane. Al termine dell’incontro, cauto ottimismo è stato espresso dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che si è detto angosciato per la disoccupazione giovanile arrivata a oltre il 35%. Per un bilancio sull’incontro e sugli impegni presi dal governo, Michele Raviart ha raccolto le dichiarazioni di Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia:RealAudioMP3

R. - L’incontro è stato positivo perché noi abbiamo chiesto di utilizzare al meglio questa ultima parte della legislatura, per fare delle iniziative concrete che vadano a beneficio di chi, in questo Paese, ha ancora voglia di investire e creare occupazione. In che modo?Innanzitutto scongiurare l’aumento dell’iva nel mese di luglio del prossimo anno; il secondo impegno è stato quello di portare a termine entro la fine dell’anno la delega fiscale - noi sappiamo, in un Paese come il nostro che ha la pressione fiscale più alta d’Europa, quale sia anche la giungla di adempimenti fiscali che non ha eguali - l’ultima cosa è quella di rendere attuativa la direttiva europea sui tempi di pagamento, per permettere così alle imprese pubbliche e a quelle private, di grandi dimensioni, di pagare in 30 giorni le fatture dei servizi o dei prodotti che acquistano.

D. - Monti vede nel costo del lavoro una delle criticità del “sistema Italia”. Quali sono in particolare le vostre esigenze?

R. - Pensare che vi sia un Paese competitivo, senza avere imprese competitive, o viceversa, credo che sia impossibile. Per aumentare la competitività delle imprese bisogna agire sulla leva del lavoro, detassarlo, quindi mettere in tasca più soldi ai dipendenti e prelevare meno soldi alle imprese, dal punto di vista fiscale, aumentando la produttività.









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