Mons. Scicluna: parola del Papa limpida e chiara contro gli abusi di potere nella
Chiesa
Si è concluso ieri a Twickenham, nel Regno Unito, presso il St. Mary’s University
College, un incontro sul tema “Redeeming Power: Overcoming Abuse in Church and Society”,
organizzato dalla Società Europea per la Teologia Cattolica, insieme all’Heythrop
College, l’Università di Londra e al Centro per gli studi cattolici della Durham University.
E’ intervenuto anche mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione
per la Dottrina della Fede. Philippa Hitchen gli ha chiesto di parlarci dell’evento:
R. – All’incontro
hanno partecipato un gruppo di insigni teologi europei per discutere un tema fondamentale
per la Chiesa: la volontà di purificare l’autorità - che è un servizio - da ogni tipo
di abuso. Questo vuol dire una “corresponsabilizzazione” non solo del laicato, ma
dei teologi, che all’insegna di una realtà veramente ecclesiale cercano di dare risposte
alle conseguenze dell’abuso di potere - parliamo anche dell’abuso sessuale di minori,
per esempio - che sono una piaga nella Chiesa. Gli incontri sono stati arricchiti
non solo da input straordinari di competenza interdisciplinare, ma anche dagli input
dell’apporto importante dell’insegnamento di Benedetto XVI. Secondo me, questa è un’interfaccia
felice, tra teologia, studi sociali, psicologia e Magistero. E secondo me questa è
una via maestra perché la Chiesa possa crescere in quella che Benedetto XVI giustamente
chiama volontà di purificazione ed essere testimone più efficace del Vangelo.
D.
- Secondo lei, esiste veramente in Vaticano la disponibilità a guardare a fondo i
problemi che hanno creato le situazioni in cui si sono potuti verificare gli abusi
sessuali?
R. - Secondo me, questa volontà è chiara, quando si segue veramente
il Magistero del Santo Padre. Sappiamo che la sua parola è una parola limpida, chiara,
e che è teologicamente fondata, ma anche di grande ispirazione per tutti. Direi anche
che il Vaticano è fatto di persone ed evidentemente siamo tutti su un cammino di conversione,
ma se vogliamo dire dove va la “Barca di Pietro”, bisogna guardare chi la guida. E
Benedetto XVI è un ottimo timoniere a questo riguardo e ha una leadership indiscussa
e apprezzata da tutti.
D. - Quali sono i prossimi passi?
R. - La cosa
più importante è continuare a fare altri passi su questa strada e ad essere aperti
a discussioni e dibattiti che siano inclusivi nella Chiesa. Non solo teologi che parlano
tra di loro. Sono rimasto molto impressionato dal fatto che abbaino parlato della
necessità di condividere una discussione davvero ecclesiale. Non solo un discorso
di gerarchia, non solo un discorso di laicato, ma di una Chiesa che è comunità di
pellegrini, come insegna la Lumen Gentium, e che ha bisogno della voce di tutti, perché
sia veramente purificata, sposa bella di Gesù.