2012-09-05 14:17:52

Elezioni in Quebec: dopo 9 anni vincono i separatisti


Nel Quebec arrestato l’uomo che ha assaltato il comizio della neo premier Pauline Marois uccidendo una persona e ferendone un’altra. Sul fronte politico sono in corso le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. La Marois è la prima donna premier in Quebec e segna il ritorno, dopo 9 anni, degli indipendentisti al potere, una vittoria però di misura sui liberali. Salvatore Sabatino ha parlato dei futuri scenari con Megan Williams, giornalista di CBC-Radio Canada: RealAudioMP3

R. – Per ora non penso che ci saranno grossi cambiamenti. La Marois ha vinto con il 31 per cento delle preferenze. I liberali hanno ottenuto un po’ di meno. Lei, essendo capo di un governo di minoranza, non può fare tanto. Non penso, ad esempio, che la questione del separatismo possa avere un seguito; non verrà affrontata, perché prima di tutto ci sono problemi economici ed anche perché non c’è l’appoggio della provincia.

D. - Anche perché bisogna dire che per ben due volte nel 1980 e nel 1995 il Québec ha tentato la via referendaria della secessione però senza nessun risultato.

R. – E’ una provincia divisa tuttora. Nel ’95, per esempio, i separatisti hanno perso per uno 0,5 per cento di scarto; ovviamente c’è sempre il movimento separatista, però per ora direi che è più o meno paralizzato.

D. - La sparatoria avvenuta a Montreal la dice lunga sullo stato di tensione venutosi a determinare tra la comunità francofona e quella anglofona. E’ stato solo un tragico episodio o si rischia di innescare una vera e propria spirale di violenza?

R. - Non penso. Però devo dire che l’incidente di ieri sera non è stato l’unico nella storia recente del Quebec; ce ne sono stati altri e sono tutti crimini commessi da persone non quebecchesi, che non fanno parte della cultura quebecois. Si può dire che è un caso? Non lo so. C'è da dire che c’è una parte della società che si sente messa da parte dal discorso nazionalista quebecchese e questo non si può negare. Bisogna dire anche che si tratta di una provincia francofona circondata da un mondo anglosassone e i quebecchesi sentono di dover proteggere la loro cultura e la loro lingua.

D. – Insomma la Marois avrà un compito non certo facile: riuscirà a governare con tranquillità questa provincia?

R. – Spero di sì. Secondo me ha le mani legate e sarà messa sotto pressione dal suo partito per promuovere i diritti separatisti. Il suo è anche un partito di centro-sinistra e quindi dovrà riabbassare il costo dell’università per gli studenti, proteggere i diritti del lavoro… Inoltre sarà messa sotto pressione anche dall’opposizione, che ha tutto un'altra visione del futuro del Paese.








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