Colombia: le tappe del negoziato governo-Farc da Oslo a L'Avana
Le trattative di pace tra il governo di Bogotà e le Forze armate rivoluzionarie della
Colombia (Farc) cominceranno il mese prossimo in Norvegia e proseguiranno a Cuba:
lo hanno confermato sia il presidente Juan Manuel Santos che Rodrigo Londoño Echeverri,
il comandante in capo dei guerriglieri. In un discorso pronunciato ieri sera in diretta
televisiva, Santos ha detto che i negoziati costituiscono “un’opportunità vera per
porre fine al conflitto” anche se nell’immediato l’esercito non sospenderà le sue
operazioni. Analoghe le dichiarazioni rilasciate da Londoño, soprannominato Timochenko,
secondo il quale - riferisce l'agenzia Misna - le Farc si impegneranno per “una vera
riconciliazione” e “non lasceranno il tavolo dei negoziati finché non sarà ottenuta
la pace”. Nei giorni scorsi il governo di Bogotà e i guerriglieri avevano fatto sapere
di aver avuto contatti indiretti, senza però confermare indiscrezioni di stampa su
modalità e tempi delle trattative. Nel suo discorso, riferisce l’emittente Radio Caracol,
Santos ha sottolineato che i negoziati affronteranno i nodi dello “sviluppo rurale”,
delle “garanzie per l’opposizione politica”, della fine del conflitto armato, del
narcotraffico e dei “diritti delle vittime”. Le Farc nacquero nel 1964 sulla base
di una piattaforma marxista-leninista, centrata sulle aspirazioni di giustizia delle
masse rurali. L’ultimo tentativo di raggiungere un accordo di pace, fallito, risale
a 10 anni fa. (R.P.)