Polonia: 300 scienziati contro la fecondazione in vitro
Il Parlamento polacco nel settembre del 2009 aveva iniziato a lavorare su una normativa
relativa alle procedure di fecondazione in vitro. 100 scienziati polacchi si mobilitarono
immediatamente e presentarono un documento in cui si chiedeva al Parlamento un divieto
legislativo sull’uso di tali metodi. Oggi quel documento è stato firmato da 300 scienziati
che sottolineano come l’inseminazione in vitro comporti “la distruzione di esseri
umani non nati” e che, i bambini nati da questo tipo di fecondazione siano due volte
più esposti rispetto a bambini concepiti naturalmente al rischio di avere difetti
alla nascita o ritardi mentali e fisici. A tal proposito, gli stessi scienziati hanno
proposto la NaProTechnologia come metodo di diagnosi e cura della sterilità. “Questa
– si legge nel comunicato - è basata sul Modello Creighton, utile proprio a seguire
il corpo della donna durante il suo ciclo naturale. In nessuna fase di questo metodo
vi è la distruzione di esseri umani non nati, né si distrugge la dignità dei coniugi
e dell’essere umano concepito”. Questo metodo, come osserva l’agenzia Zenit, fu sviluppato
da Thomas Hilgers nel 1991 e monitora e mantiene la salute del sistema riproduttivo
femminile basandosi principalmente su metodi naturali, approvati dalla Chiesa cattolica,
ovvero sulla capacità di riconoscere la propria fertilità da parte dei coniugi in
cerca di prole. (L.P.)