Michelle Obama apre la Convention Democratica in North Carolina
Con il discorso della First Lady, Michelle Obama, prende il via oggi a Charlotte,
in North Carolina, la Convention democratica che ha l’obiettivo di rilanciare la presidenza
Obama alle prese con la crisi economica e il perdurare del tasso di disoccupazione
sopra l’8%. Sulla differenza tra questa Convention e quella che quattro anni fa, a
Denver, lanciò la corsa di Obama alla Casa Bianca, Alessandro Gisotti ha intervistato
Marilisa Palumbo, americanista del Corriere della Sera:
R. – Il clima
sarà molto diverso da allora, perché allora fu davvero un’“incoronazione”, il culmine
di un sogno, almeno fino alle elezioni. L’entusiasmo era palpabile tra i delegati
nello stadio di Denver. Quest’anno sarà molto diverso, perché Obama è testa a testa
nei sondaggi. La Convention repubblicana non ha dato grande slancio a Romney, ma resta
il fatto che le condizioni sul terreno di gioco tra i due contendenti non sono molto
favorevoli per Obama, il suo indice di approvazione è piuttosto basso. Le notizie
sulla disoccupazione sono sempre abbastanza nere. Tra l’altro, lui parlerà giovedì
sera e venerdì ci sarà il rapporto sulla disoccupazione… Obama cercherà di dipingere
le elezioni come una scelta molto netta tra il passato e il futuro, cioè dirà che
Romney vuole riportare l’orologio della politica indietro di anni, tutelare sempre
i più ricchi, ignorare la middle class… Quindi, credo che questi saranno i temi su
cui Obama insisterà molto e avrà un aiutante d’eccezione che sarà Bill Clinton, che
parlerà mercoledì sera. Clinton deve far ricordare ai democratici come si stava bene
quando lui era presidente e dirà che è Obama l’unica persona che può riportare l’America
a quei fasti.
D. - L’economia è senza dubbio il tema forte di queste elezioni
presidenziali. Su questo si giocherà la partita e su questo Obama deve convincere
gli americani che meglio di quanto è stato fatto non si potesse fare…
R. –
Non è un’impresa facile, perché secondo tutti i sondaggi almeno 7 americani su 10
dicono di stare peggio o comunque di stare come quattro anni fa. Questi sono numeri
da far tremare i polsi a qualsiasi presidente uscente. Però, resta il fatto che Obama
ha un grande vantaggio che conserva e che non ha mai perso: il livello personale,
il feeling degli elettori con lui è rimasto sempre molto forte e anche da parte
dell’elettorato repubblicano c’è rispetto per la sua persona e la sua figura. Questo,
e anche il fatto che Romney sia una persona molto poco carismatica, rappresenta un
vantaggio per Obama.