Siria: raid aerei vicino l’Iraq, centinaia di vittime. Ribelli minacciano attacco
agli aeroporti civili
E' di almeno 107 morti il bilancio odierno, e parziale, del conflitto in Siria: lo
stimano gli attivisti anti-regime, che forniscono un elenco dettagliato dei nominativi
delle vittime, e denunciano nuovi eccidi a Hazza e Erbeen, nei sobborghi di Damasco,
e nel villaggio di Al Fan al Shamali, in provincia di Hama. Proprio ad Hama, secondo
le opposizioni al regime di Assad, almeno 35 persone sono state uccise in esecuzioni
sommarie dall’esercito in un villaggio. Continua l’emergenza unitaria. Sono 180 mila
i profughi in Giordania. Infine, è scattato ieri sera l’ultimatum di 72 ore lanciato
dai ribelli che minacciano di attaccare gli aeroporti civili utilizzati dalle forze
del regime come base per gli aerei da combattimento. Alle poche compagnie aeree ancora
attive nel Paese è stato chiesto di sospendere tutti i voli dallo scalo della capitale
e da quello di Aleppo. La settimana scorsa è stata quella più cruenta dalla rivolta
con 1.600 morti tra cui numerosi bambini. Ad affermarlo è l’Unicef, precisando che
gli sfollati hanno raggiunto quota 1,2 milioni. Nel Paese – secondo l’agenzia dell’Onu
– è in corso una delle emergenze umanitarie più gravi degli ultimi decenni a livello
mondiale.