Unanime affetto per il cardinale Martini. Benedetto XVI: ha servito con generosità
Vangelo e Chiesa
Tanto affetto e attestati di stima e gratitudine continuano a giungere in memoria
del cardinale Carlo Maria Martini, spentosi due giorni fa nella casa dei Gesuiti a
Gallarate, in provincia di Varese, all’età di 85 anni. Il Papa lo ha definito “caro
fratello” e “insigne pastore”. Il Duomo di Milano accoglie da mezzogiorno il feretro
del porporato. Domani alle 16.00 i funerali. Il servizio di Sergio Centofanti.
La salma del
cardinale Martini, accolta da tanti applausi, resterà esposta per l’ultimo saluto
di fedeli e cittadini fino ai funerali, quindi anche durante la notte in una prolungata
veglia di preghiera e canti. Il porporato, al termine delle esequie - cui parteciperà
anche il premier Mario Monti - sarà sepolto nel Duomo in una tomba posta ai piedi
dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo. Carico di intensità il messaggio di
cordoglio del Papa: “Pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente
il Vangelo e la Chiesa - scrive Benedetto XVI al cardinale arcivescovo di Milano Angelo
Scola - ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante
religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista
e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto
Biblico, e quindi come solerte e saggio” arcivescovo di Milano. Benedetto XVI sottolinea
anche il “competente e fervido servizio da lui reso alla Parola di Dio, aprendo sempre
più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso
la promozione della Lectio divina”. Il Papa ricorda quindi la lunga infermità del
cardinale Martini, malato di Parkinson, da lui vissuta “con animo sereno e con fiducioso
abbandono alla volontà del Signore”.
Il cardinale Martini nasce a Torino il
15 febbraio 1927. Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, sacerdote a 25
– il 13 luglio scorso aveva celebrato il 60.mo dell’ordinazione - diventa prima rettore
del Pontificio Istituto Biblico e poi della Pontificia Università Gregoriana. Giovanni
Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano nel 1979, ruolo che ricopre fino al 2002,
quindi lo fa cardinale. Insigne biblista, fra le sue iniziative più importanti ricordiamo
l’introduzione in Diocesi della “Scuola della Parola” per accostare i laici alla Sacra
Scrittura con il metodo della Lectio divina. Ascoltiamo dalla voce del cardinale
Martini – raccolta da Fabio Colagrande nel 2005 - qual era il suo rapporto con
la Parola di Dio:
“Direi che è un bisogno, una necessità ed anche una lotta,
un po’ come Giacobbe lotta con l’Angelo, perché la Parola è sempre superiore a noi,
la Parola - in qualche maniera - ci schiaccia, ci giudica, ci infuoca interiormente.
Quindi, non è mai un tranquillo discorrere con la Parola; è un ascoltarla, per essere
continuamente scossi e cambiati interiormente”.
Tra le altre iniziative,
il grande convegno diocesano di Assago nel 1986 sul tema del “Farsi prossimo”, da
cui nascono le scuole di formazione all’impegno sociale e politico. Celebre anche
la “Cattedra dei non credenti” che volle a Milano per incontrare persone in ricerca
della verità. Un dialogo che considerava molto importante:
“Sì, è un dialogo
molto importante. Io parlo evidentemente, innanzi tutto, ai non credenti che però
pensano, riflettono, hanno un forte senso di responsabilità, una coscienza dei valori;
da loro ho certamente imparato molto. Si tratta di continuare a dialogare per riconoscere
i desideri profondi del cuore umano, e quindi aiutare ciascuno a trovare la sua piena
autenticità”.
Celebri restano ancora i suoi discorsi alla città di Milano
e le sue Lettere pastorali. Toccanti le visite ai carcerati e gli incontri con i più
poveri. E vivo nel ricordo di tutti resta l’episodio che vide alcuni terroristi delle
Brigate Rosse consegnare al porporato un arsenale di armi. Finita la sua esperienza
a Milano, il cardinale Martini riprende gli amati studi biblici vivendo a Gerusalemme,
senza tralasciare il suo impegno per il dialogo ecumenico e tra le religioni. Questa
una sua testimonianza nel gennaio del 2005:
“Io sono testimone, a Gerusalemme,
di molte iniziative di dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani. Sono molti i gesti
di buona volontà, di attenzione reciproca, anche se purtroppo non raggiungono il livello
dell’opinione pubblica e quindi non sono valorizzati come dovrebbero a livello politico.
Però ci sono le premesse per un dialogo reale che certamente porterà a risultati positivi:
lo speriamo molto!”.
Tornato in Italia per farsi curare, il cardinale Martini
risiede presso l’Aloisianum, istituto dei Gesuiti a Gallarate, riducendo via via la
sua attività. Nel giugno scorso, durante l’Incontro mondiale delle famiglie, si reca
a Milano, nonostante la malattia, per incontrare e riabbracciare Benedetto XVI.