2012-09-01 13:05:55

Unanime affetto per il cardinale Martini. Benedetto XVI: ha servito con generosità Vangelo e Chiesa


Tanto affetto e attestati di stima e gratitudine continuano a giungere in memoria del cardinale Carlo Maria Martini, spentosi due giorni fa nella casa dei Gesuiti a Gallarate, in provincia di Varese, all’età di 85 anni. Il Papa lo ha definito “caro fratello” e “insigne pastore”. Il Duomo di Milano accoglie da mezzogiorno il feretro del porporato. Domani alle 16.00 i funerali. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

La salma del cardinale Martini, accolta da tanti applausi, resterà esposta per l’ultimo saluto di fedeli e cittadini fino ai funerali, quindi anche durante la notte in una prolungata veglia di preghiera e canti. Il porporato, al termine delle esequie - cui parteciperà anche il premier Mario Monti - sarà sepolto nel Duomo in una tomba posta ai piedi dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo. Carico di intensità il messaggio di cordoglio del Papa: “Pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa - scrive Benedetto XVI al cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola - ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio” arcivescovo di Milano. Benedetto XVI sottolinea anche il “competente e fervido servizio da lui reso alla Parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della Lectio divina”. Il Papa ricorda quindi la lunga infermità del cardinale Martini, malato di Parkinson, da lui vissuta “con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore”.

Il cardinale Martini nasce a Torino il 15 febbraio 1927. Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, sacerdote a 25 – il 13 luglio scorso aveva celebrato il 60.mo dell’ordinazione - diventa prima rettore del Pontificio Istituto Biblico e poi della Pontificia Università Gregoriana. Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano nel 1979, ruolo che ricopre fino al 2002, quindi lo fa cardinale. Insigne biblista, fra le sue iniziative più importanti ricordiamo l’introduzione in Diocesi della “Scuola della Parola” per accostare i laici alla Sacra Scrittura con il metodo della Lectio divina. Ascoltiamo dalla voce del cardinale Martini – raccolta da Fabio Colagrande nel 2005 - qual era il suo rapporto con la Parola di Dio:

“Direi che è un bisogno, una necessità ed anche una lotta, un po’ come Giacobbe lotta con l’Angelo, perché la Parola è sempre superiore a noi, la Parola - in qualche maniera - ci schiaccia, ci giudica, ci infuoca interiormente. Quindi, non è mai un tranquillo discorrere con la Parola; è un ascoltarla, per essere continuamente scossi e cambiati interiormente”.

Tra le altre iniziative, il grande convegno diocesano di Assago nel 1986 sul tema del “Farsi prossimo”, da cui nascono le scuole di formazione all’impegno sociale e politico. Celebre anche la “Cattedra dei non credenti” che volle a Milano per incontrare persone in ricerca della verità. Un dialogo che considerava molto importante:

“Sì, è un dialogo molto importante. Io parlo evidentemente, innanzi tutto, ai non credenti che però pensano, riflettono, hanno un forte senso di responsabilità, una coscienza dei valori; da loro ho certamente imparato molto. Si tratta di continuare a dialogare per riconoscere i desideri profondi del cuore umano, e quindi aiutare ciascuno a trovare la sua piena autenticità”.

Celebri restano ancora i suoi discorsi alla città di Milano e le sue Lettere pastorali. Toccanti le visite ai carcerati e gli incontri con i più poveri. E vivo nel ricordo di tutti resta l’episodio che vide alcuni terroristi delle Brigate Rosse consegnare al porporato un arsenale di armi. Finita la sua esperienza a Milano, il cardinale Martini riprende gli amati studi biblici vivendo a Gerusalemme, senza tralasciare il suo impegno per il dialogo ecumenico e tra le religioni. Questa una sua testimonianza nel gennaio del 2005:

“Io sono testimone, a Gerusalemme, di molte iniziative di dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani. Sono molti i gesti di buona volontà, di attenzione reciproca, anche se purtroppo non raggiungono il livello dell’opinione pubblica e quindi non sono valorizzati come dovrebbero a livello politico. Però ci sono le premesse per un dialogo reale che certamente porterà a risultati positivi: lo speriamo molto!”.

Tornato in Italia per farsi curare, il cardinale Martini risiede presso l’Aloisianum, istituto dei Gesuiti a Gallarate, riducendo via via la sua attività. Nel giugno scorso, durante l’Incontro mondiale delle famiglie, si reca a Milano, nonostante la malattia, per incontrare e riabbracciare Benedetto XVI.

Aggiornato il 2 settembre 2012







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