2012-09-01 20:28:41

Ultimo omaggio al cardinale Martini nel Duomo di Milano. Domani i funerali


Tanto affetto e attestati di stima e gratitudine continuano a giungere in memoria del cardinale Carlo Maria Martini, spentosi due giorni fa nella casa dei Gesuiti a Gallarate, in provincia di Varese, all’età di 85 anni. Il Papa lo ha definito “caro fratello” e “insigne pastore”. Il Duomo di Milano accoglie da ieri a mezzogiorno il feretro del porporato: in migliaia sono giunti a rendergli omaggio. Domani alle 16 i funerali. A rappresentare il Santo Padre sarà il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro. Alle esequie sarà presente anche il premier italiano Monti. Il servizio è di Fabio Brenna: RealAudioMP3

E’ tornato nella chiesa cattedrale di quella Diocesi che ha guidato per 22 lunghi ed anche tormentati anni dal 1980 al 2002. Ad accoglierlo all’arrivo da Gallarate, dove il cardinale Martini è morto venerdì scorso all’età di 85 anni, il suo successore, il card.Angelo Scola che ha chiesto di pregare perché il cardinale Martini possa “ricevere il premio per le sue fatiche apostoliche”. Le salma è stata collocata davanti all’altare maggiore del Duomo, in cui guidò tante celebrazioni e tenne quelle lectio che furono una novità soprattutto per i giovani. Dal primo pomeriggio di ieri è cominciato un omaggio ininterrotto, calcolato in almeno seimila persone l’ora, rimaste in coda anche sotto il cielo plumbeo e piovigginoso. Sono passate le autorità, fra cui il ministro Cancellieri; i rappresentanti delle altre confessioni e religioni con cui ebbe relazioni aperte e profonde. E poi l’omaggio di un popolo tornato a riconoscergli autorità paterna:
R. - “Carlo Maria Martini è stato un grande uomo”.

R. - “E’ stato un vescovo che ha segnato in modo profondo una Milano che era la Milano degli anni ’80, la ‘Milano da bere’, e lui la richiamava alla serietà, al rigore, all’impegno e al confronto quotidiano, verso tutti, col Vangelo”.

R. - “Sentire le sue parole è stato sempre importante… Il suo carisma”.

R. - “Sono molto commossa, un uomo eccezionale”.

Oggi tutte le oltre 1100 parrocchie della Diocesi sono invitate a pregare per il pastore scomparso. Domani alle ore 16 i funerali solenni. Il card. Martini sarà poi tumulato nello stesso Duomo, davanti alla Croce di San Carlo.

Una breve biografia del cardinale Martini in questo servizio di Sergio Centofanti. RealAudioMP3


Il cardinale Martini nasce a Torino il 15 febbraio 1927. Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, sacerdote a 25 – il 13 luglio scorso aveva celebrato il 60.mo dell’ordinazione - diventa prima rettore del Pontificio Istituto Biblico e poi della Pontificia Università Gregoriana. Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano nel 1979, ruolo che ricopre fino al 2002, quindi lo fa cardinale. Insigne biblista, fra le sue iniziative più importanti ricordiamo l’introduzione in Diocesi della “Scuola della Parola” per accostare i laici alla Sacra Scrittura con il metodo della Lectio divina. Ascoltiamo dalla voce del cardinale Martini – raccolta da Fabio Colagrande nel 2005 - qual era il suo rapporto con la Parola di Dio:

“Direi che è un bisogno, una necessità ed anche una lotta, un po’ come Giacobbe lotta con l’Angelo, perché la Parola è sempre superiore a noi, la Parola - in qualche maniera - ci schiaccia, ci giudica, ci infuoca interiormente. Quindi, non è mai un tranquillo discorrere con la Parola; è un ascoltarla, per essere continuamente scossi e cambiati interiormente”.

Tra le altre iniziative, il grande convegno diocesano di Assago nel 1986 sul tema del “Farsi prossimo”, da cui nascono le scuole di formazione all’impegno sociale e politico. Celebre anche la “Cattedra dei non credenti” che volle a Milano per incontrare persone in ricerca della verità. Un dialogo che considerava molto importante:

“Sì, è un dialogo molto importante. Io parlo evidentemente, innanzi tutto, ai non credenti che però pensano, riflettono, hanno un forte senso di responsabilità, una coscienza dei valori; da loro ho certamente imparato molto. Si tratta di continuare a dialogare per riconoscere i desideri profondi del cuore umano, e quindi aiutare ciascuno a trovare la sua piena autenticità”.

Celebri restano ancora i suoi discorsi alla città di Milano e le sue Lettere pastorali. Toccanti le visite ai carcerati e gli incontri con i più poveri. E vivo nel ricordo di tutti resta l’episodio che vide alcuni terroristi delle Brigate Rosse consegnare al porporato un arsenale di armi. Finita la sua esperienza a Milano, il cardinale Martini riprende gli amati studi biblici vivendo a Gerusalemme, senza tralasciare il suo impegno per il dialogo ecumenico e tra le religioni. Questa una sua testimonianza nel gennaio del 2005:

“Io sono testimone, a Gerusalemme, di molte iniziative di dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani. Sono molti i gesti di buona volontà, di attenzione reciproca, anche se purtroppo non raggiungono il livello dell’opinione pubblica e quindi non sono valorizzati come dovrebbero a livello politico. Però ci sono le premesse per un dialogo reale che certamente porterà a risultati positivi: lo speriamo molto!”.

Tornato in Italia per farsi curare, il cardinale Martini risiede presso l’Aloisianum, istituto dei Gesuiti a Gallarate, riducendo via via la sua attività. Nel giugno scorso, durante l’Incontro mondiale delle famiglie, si reca a Milano, nonostante la malattia, per incontrare e riabbracciare Benedetto XVI.


Solo pochi mesi fa quindi a Milano, durante l’incontro mondiale delle famiglie, il commovente incontro tra Benedetto XVI e il cardinale Carlo Maria Martini. Tra loro c’era un rapporto speciale, pur nelle differenze”, ricorda Aldo Maria Valli, vaticanista del tg1 e autore del libro “Storia di uomo. Ritratto di Carlo Maria Martini”, edito da Ancora, frutto di colloqui avuti con il porporato nei suoi ultimi mesi di vita. Ascoltiamolo al microfono di Fabio Colagrande: RealAudioMP3

R. – Non dimentichiamo la stima reciproca sempre affermata da entrambi, non dimentichiamo che lo stesso cardinale Ratzinger volle il cardinale Martini come consultore, ai tempi della Congregazione per la dottrina della fede. Quindi, un rapporto speciale pur nella differenza. Entrambi erano consapevoli delle proprie differenze che derivavano dalle storie diverse, che hanno determinato anche accenti diversi, ma sempre, in una grande stima reciproca e l’incontro di Milano lo ha suggellato. Ormai Martini molto malato, su una sedia a rotelle, non poteva più parlare, però per 7 minuti si è intrattenuto col Papa; il Papa che a sua volta si spostava con il bastone… Lontano dalle telecamere, questi due uomini coetanei, entrambi del 1927, si sono guardati negli occhi, si sono salutati e – pur non essendo stato presente, perché non ci sono stati testimoni – credo che sia stato un momento nel quale i due hanno riaffermato di essere entrambi al servizio del Vangelo e della Chiesa, pur con caratteristiche e accenti diversi.

Aggiornato il 2 settembre 2012







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