Siria, ultimatum dei ribelli: 72 ore, poi l'assalto agli aeroporti civili
Gli scontri tra esercito e ribelli si intensificano. I ribelli hanno lanciato un ultimatum
alle poche compagnie aeree che ancora effettuano voli su Damasco e Aleppo prima di
dare l’assalto agli aeroporti civili delle 2 città. Il servizio di Marina Calculli:
Mentre la Russia
giudica “naif” chi pensa che Assad possa essere il primo a posare le armi, i ribelli
moltiplicano i loro attacchi contro l’esercito regolare e l’aviazione. Già da venerdì
sera gruppi dell’opposizione avevano annunciato di controllare in parte l’aeroporto
militare di Abu al-Zuhur e alcune basi a Boukamal, un’importante città della provincia
di Deir al-Zor. Oggi l’intenzione, esplicitata in un comunicato, è quello di colpire
i velivoli militari. Già ieri l’esercito siriano libero (esl) aveva rivendicato l’abbattimento
di un MIG e oggi annuncia l’uccisione di alcuni soldati ad Hama, al confine nord con
la Turchia e ad Abu Kamal vicino all’Iraq. L’esercito di Assad continua a bombardare
intanto le regioni di Damasco e Aleppo. E proprio ad Aleppo i ribelli alzano la posta:
la brigata al Fath, guidata da un ex-militare disertore ha annunciato battaglia quartiere
per quartiere. Oggi toccherà ad al-Midan, la zona cristiana armena, sostanzialmente
rimasta fedele al rgime. Il giorno prima un maggiore della stessa brigata aveva promesso
in un video di proteggere i cristiani. Nel fr attempo si fa sempre più insostenibile
la situazione dei rifugiati nei paesi vicini. Secondo l’Onu sono quasi 230.000.