"E’ fuor di
dubbio che lo sguardo del card. Martini fosse tendenzialmente uno sguardo verso l’oltre.
In questo senso si può dire veramente che la sua funzione fosse “profetica”, e profeta
di per sé è colui che è ben piantato nella Storia e ne intuisce i movimenti, le tensioni".
Così, il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, ricorda ai nostri microfoni il card. Carlo Maria Martini, scomparso
sabato all'età di 85 anni. "Qualche volta si diceva - ricorda Ravasi - che Martini
facesse delle dichiarazioni in contrasto o, comunque, un po’ oltre rispetto alla dottrina:
quelle, per esempio, su bioetica o su problemi di questo genere. In realtà, egli aveva
una fede direi quasi rocciosa che però era estremamente attenta al fatto che i volti,
la complessità della realtà, hanno tanti altri aspetti che devono essere considerati.
Ecco, in questa luce credo che si possa dire che il suo era uno sguardo che andava
oltre”. Aldo Maria Valli, giornalista vaticanista, ricorda l'ultimo
colloquio privato fra Martini e Benedetto XVI a Milano, nel giugno scorso, durante
l'Incontro Mondiale delle famiglie. "Tra i due uomini di Chiesa c'erano diversità
di esperienze e di vedute, ma una grande stima reciproca. Nel recente, commovente,
incontro di Milano si sono ritrovati vicini nella consapevolezza di essere entrambi
servitori del Vangelo". (A cura di Fabio Colagrande)