2012-09-01 15:45:55

Martini, "profetico perché radicato nella storia"


RealAudioMP3 "E’ fuor di dubbio che lo sguardo del card. Martini fosse tendenzialmente uno sguardo verso l’oltre. In questo senso si può dire veramente che la sua funzione fosse “profetica”, e profeta di per sé è colui che è ben piantato nella Storia e ne intuisce i movimenti, le tensioni". Così, il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ricorda ai nostri microfoni il card. Carlo Maria Martini, scomparso sabato all'età di 85 anni. "Qualche volta si diceva - ricorda Ravasi - che Martini facesse delle dichiarazioni in contrasto o, comunque, un po’ oltre rispetto alla dottrina: quelle, per esempio, su bioetica o su problemi di questo genere. In realtà, egli aveva una fede direi quasi rocciosa che però era estremamente attenta al fatto che i volti, la complessità della realtà, hanno tanti altri aspetti che devono essere considerati. Ecco, in questa luce credo che si possa dire che il suo era uno sguardo che andava oltre”. Aldo Maria Valli, giornalista vaticanista, ricorda l'ultimo colloquio privato fra Martini e Benedetto XVI a Milano, nel giugno scorso, durante l'Incontro Mondiale delle famiglie. "Tra i due uomini di Chiesa c'erano diversità di esperienze e di vedute, ma una grande stima reciproca. Nel recente, commovente, incontro di Milano si sono ritrovati vicini nella consapevolezza di essere entrambi servitori del Vangelo". (A cura di Fabio Colagrande)








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