Polemiche per le intercettazioni sulla presunta trattativa tra stato e mafia che gettano
ombre su Napolitano
In Italia sempre in primo piano le intercettazioni pubblicate dal settimanale Panorama
che coinvolgono il presidente della Repubblica Napolitano sulla presunta trattativa
tra stato e mafia. Per il Quirinale si tratta di una torbida manovra destabilizzante.
E sulla vicenda interviene anche il premier Monti parlando di “inaccettabili insinuazioni”.
Il servizio è di Eugenio Bonanata: Un
attacco strumentale, il Paese saprà reagire. Il premier Monti in un colloquio telefonico
ha espresso la sua personale solidarietà - e quella del governo - al presidente Napolitano.
Una nota di Palazzo Chigi riferisce di “un tentativo di destabilizzazione del paese”,
teso a minare la credibilità del Capo dello Stato, invocando la “difesa dei valori
costituzionali incarnati in modo esemplare dal presidente Napolitano e dal suo impegno
instancabile al servizio esclusivo della Nazione e del suo prestigio nella comunità
internazionale”. In precedenza la presa di posizione del Quirinale. Il presidente
non è ricattabile: “alle tante manipolazioni – afferma - si aggiungono autentici falsi”.
Il settimanale Panorama ricostruisce telefonate con l’ex ministro dell’Interno Mancino
in cui sarebbero stati espressi "giudizi e commenti taglienti su Berlusconi, Di Pietro
e parte della magistratura inquirente di Palermo". La procura palermitana conduce
l’indagine sulla presunta trattativa tra Stato e Mafia. Il Colle ha già sollevato
il conflitto di attribuzione dei poteri e chiesto l’intervento del Consiglio Superiore
della Magistratura. L’organismo ha definito corretto questo atteggiamento, parlando
di attacchi infondati e strumentali ai danni del Quirinale.