Il cardinale Scola: Martini, pioniere del dialogo con i non credenti
Grande commozione per la scomparsa del cardinale Martini nella diocesi di Milano.
Ieri sera, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, il cardinale arcivescovo
di Milano, Angelo Scola, aveva invitato tutti i fedeli della Diocesi a pregare per
il porporato in segno di affetto e di vicinanza. Ma ascoltiamo il cardinale Scola
al microfono di Luca Collodi:
R. - Abbiamo appreso la notizia mentre
eravamo riuniti come Consiglio episcopale, e insieme, ci siamo raccolti in preghiera.
Adesso, abbiamo invitato tutta la diocesi, le famiglie, le parrocchie, le comunità
religiose, le associazioni e i movimenti, ad intensificare la preghiera di gratitudine
per la grande personalità del cardinal Martini e per il suo lungo ministero a Milano.
Mi auguro che tutti noi possiamo vivere con fede questo momento di passaggio del cardinal
Martini, testimone di una vita offerta e donata a Dio secondo una varietà di forme:
intellettuale, grande biblista, rettore di università e pastore. Personalmente, ho
avuto la possibilità di un ultimo lungo colloquio con lui sabato scorso, da cui ho
ricavato sostegno e aiuto per questo delicato ministero. Sono certo che ora il cardinal
Martini accompagna dall’alto la Chiesa milanese e tutti gli abitanti di questa nostra
grande arcidiocesi.
D. - Molti ricordano il cardinale Martini per la sua volontà
di aprire ad un rapporto fiducioso con il mondo moderno ..
R. - Certamente.
Questo è stato uno degli aspetti che ha contraddistinto il suo ministero milanese
e di cui tutti gli daranno atto; tutti i mondi -milanese- e non solo gliene daranno
atto.
D. - Tra l’altro è stato uno dei primi ad aprire al dialogo anche con
atei ed agnostici…
R. - È vero. Perché la proposta di Gesù Cristo è sempre,
di nuovo, rivolta a tutti. Il cardinale ha ripreso una grande tradizione con una sua
peculiare sensibilità.