2012-08-30 09:33:02

Pakistan: nuovo rinvio per la sentenza Rimsha. La controparte contesta la perizia medica


Il tribunale di Islamabad, dietro pressione dei leader religiosi presenti in aula, ha aggiornato al 1° settembre il processo per blasfemia a carico di Rimsha Masih, la ragazzina cristiana di circa 13 anni finita in carcere per aver bruciato pagine del Corano. Il fronte islamista, attraverso un legale, ha infatti presentato un rapporto che contesta i risultati della Commissione medica, che ha dichiarato minorenne e con problemi mentali - non meglio specificati - la giovane. La tensione in aula era palpabile - riferisce l'agenzia AsiaNews - e aumentano i timori per la sicurezza di Rimsha, la cui vita appare ora sempre più in pericolo. Fonti interne al tribunale riferiscono che domani i giudici esamineranno il rapporto presentato dal legale dei leader religiosi musulmani; per loro Rimsha non ha meno di 14 anni e non è affetta da disturbi mentali, quindi deve rispondere delle proprie azioni. Il primo settembre la decisione dei giudici, in un'aula che - con molta probabilità - sarà blindata per ragioni di sicurezza. La procedura vuole infatti che l'imputato sia presente al processo, al termine del periodo di carcerazione preventiva, che scade proprio il 1° settembre. Tuttavia, emergono sempre più forti i pericoli per la sicurezza di Rimsha Masih e non è escluso qualche elemento fanatico o gruppi estremisti progettino di ucciderla. Rimsha Masih è accusata in base alla "legge nera" per aver bruciato alcune pagine con impressi versi del Corano. Per il codice rischia fino all'ergastolo e si temono ritorsioni di elementi vicini al fondamentalismo talebano, che più volte hanno assassinato in via extra-giudiziale persone incriminate per blasfemia. I giudici dovevano decidere se concedere la scarcerazione, dopo che una Commissione medica indicata dal tribunale nei giorni scorsi ha stabilito che la ragazzina ha meno di 14 anni e dimostra un'età mentale inferiore a quella stabilita dall'anagrafe. Non vi sono invece particolari indicazioni circa la natura della disabilità mentale che la affliggerebbe. Nel frattempo all'esterno del tribunale di Islamabad gruppi cristiani e movimenti attivisti hanno manifestato per chiedere la liberazione della ragazza. L'organizzazione Avaaz ha lanciato una campagna internazionale per chiedere il rilascio di Rimsha Masih, divenuta suo malgrado un'icona come Asia Bibi nella lotta contro la famigerata legge sulla blasfemia in Pakistan. Una cinquantina di esponenti di Life for All hanno brandito cartelli con impressa la scritta: "Oltre 20mila persone al mondo chiedono libertà per Rimsha Masih". (R.P.)








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