Pakistan: attesa per la sentenza su Rimsha. Campagna di attivisti cristiani per la
sua liberazione
Oggi i giudici del tribunale di Islamabad decideranno se accogliere l'istanza presentata
dai legali di Rimsha Masih, decretando la scarcerazione della minorenne cristiana
- con problemi mentali - accusata di blasfemia e rinchiusa in carcere dal 16 agosto
scorso. La vicenda - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha sollevato una vasta eco a livello
internazionale e numerose organizzazioni attiviste hanno lanciato campagne di protesta
e iniziative di solidarietà in favore della giovane. Intanto preoccupa la situazione
delle centinaia di famiglie cristiane, fuggite dal sobborgo della capitale nel timore
di attacchi della frangia estremista islamica. Alcune di loro non hanno ancora trovato
un luogo sicuro che possa accoglierle, né possono fare ritorno nelle loro case. Rimsha
Masih è accusata in base alla "legge nera", di aver bruciato alcune pagine con impressi
versi del Corano. Per il codice rischia fino all'ergastolo e si temono ritorsioni
di elementi vicini al fondamentalismo talebano, che più volte hanno assassinato in
via extra-giudiziale persone incriminate per blasfemia. I giudici dovranno decidere
se concedere la scarcerazione, dopo che una Commissione medica indicata dal tribunale
ha stabilito che la ragazzina ha meno di 14 anni e dimostra un'età mentale inferiore
a quella stabilita dall'anagrafe. Non vi sono invece particolari indicazioni circa
la natura della disabilità mentale che la affliggerebbe. Intanto in Italia è partita
una campagna promossa dall'Associazione cristiani pakistani per il rilascio di Rimsha,
che ha già raccolto l'adesione di centinaia di persone da tutto il mondo, con un appello
che verrà inviato al presidente Asif Ali Zardari. Gli attivisti guidati da Mobeen
Shahid, professore alla Pontificia università Lateranense, a Roma, intendono manifestare
solidarietà alla ragazzina e alla sua famiglia, avviando un'iniziativa diretta alle
massime autorità del Paese asiatico. Fra gli obiettivi della campagna vi è anche la
"revisione o abolizione" delle leggi sulla blasfemia, che hanno colpito centinaia
di vittime innocenti dalla loro introduzione nel 1986. (R.P.)